Il coraggio di persone che manco sappevamo che esistevano ...Persone di coraggio che la storia a dimenticato .. Ho trovato questa storia ed è giusta che venga conosciuta e raccontata a più persone perchè le persone non devano dimeticare la morte di milioni di persone innocenti, vite spezzate per il cervello bacato di una persona che non sapeva cosa volesse dire Amare, perdonare, sacrificarsi per il prossimo e soprattuto il rispetto per tutte le persone di religione, pelle, ideali diversi dal suo .. IL MONDO E' BELLO PERCHè C'è DIVERSITA' E AMORE VERSO IL PROSSIMO e allora coltiviamolo non facciamo tornare quel periodo .. anche un piccolo gesto di egoismo da la vittoria a persone come Hitler..
Amate voi stessi ma anche il prossimo .. Aiutate il prossimo anche in piccoli gesti , un abbraccio un sorriso è un dono bellissimo da regalare e allora speriamo che questo succeda presto perchè il mondo che sto vedendo adesso non mi piace .. troppo egoismo e tanta cattiveria ..
Ed ecco qua la storia di August Landmesser.
E questa è la sua storia
Ho sentito parlare alla radio di questa foto, l’ho cercata e l’ho
trovata. Ed ho pensato che è giusto farla vedere.
Perche può dimostrare che c’è una speranza. Perché se un gesto vale
una vita allora questo gesto ne vale migliaia. Perché nessuno ricorderà mai i no
mi di tutte le mani tese quando in mezzo a loro ci
sono due braccia conserte. Quelle di August Landmesser.
Germania Nazista. 13 Giugno 1936, Cantieri navali di Amburgo. Il
Fuhrer assiste al varo di una nuova nave. August Landmesser lavora
come operaio, con la tessera del partito Nazista in tasca. Il Nazismo
ha ormai il potere assoluto e senza tessera sarebbe impossibile anche
solo sperare di lavorare.
Da qualche giorno gli hanno comunicato che a causa delle nuove leggi
razziali il suo matrimonio con una donna ebrea è nullo, che le due
figlie non potranno mai portare il suo cognome, che è accusato di ave
“disonorato la razza” e che sarà processato.
Non c’è appello ne possibilità di far valere le sue ragioni. Da una
parte c’è lui, un operaio tedesco armato solo di forza di volontà e di
braccia, dall’altra ci sono l’ideologia, la difesa della razza, la
pretesa superiorità di un popolo, un ipotetico e folle onore da
tutelare ad ogni costo.
Così decide di strappare la tessera del partito e di usare l’unica
arma che ha, le sue braccia, per manifestare il dissenso. E si
schiera, da solo, contro la più micidiale e spietata macchina da
guerra che l’umanità abbia mai conosciuto. Solo. Ed approfitta di quel
varo del 13 Giugno per far vedere allo stesso Fuhrer che lui, almeno
lui, non è d’accordo. E ci riesce. L’unico a non tendere la mano in
mezzo a centinaia di altri. Un gesto apparentemente insignificante che
però viene notato e, grazie a dio, fotografato. Il gesto è piccolo ma
troppo forte anche per la dittatura più feroce. Troppo rischioso
lasciare che anche un uomo soltanto si permetta di non essere
d’accordo.
Da quel gesto in poi, come aveva immaginato, la sua vita subirà una
tragica spirale di conseguenze. Licenziato, ridotto sul lastrico,
processato, incarcerato per due lunghi periodi di rieducazione, che
però non arriverà mai. Quando viene scarcerato è solo per essere
mandato a combattere forzatamente come ultima risorsa umana
disponibile, poco prima del crollo del Nazismo. E infine ucciso e
sepolto insieme ad altre migliaia di soldati improvvisati e
sconosciuti. Se non ci fosse stata questa foto sarebbe rimasto senza
memoria e senza giustizia. Senza quel gesto sarebbe stata solo
un’altra mano tesa fra le altre.
Il suo essere in disaccordo lo ha reso l’unico, in quel momento, degno
di chiamarsi Uomo.
trovata. Ed ho pensato che è giusto farla vedere.
Perche può dimostrare che c’è una speranza. Perché se un gesto vale
una vita allora questo gesto ne vale migliaia. Perché nessuno ricorderà mai i no
mi di tutte le mani tese quando in mezzo a loro ci
sono due braccia conserte. Quelle di August Landmesser.
Germania Nazista. 13 Giugno 1936, Cantieri navali di Amburgo. Il
Fuhrer assiste al varo di una nuova nave. August Landmesser lavora
come operaio, con la tessera del partito Nazista in tasca. Il Nazismo
ha ormai il potere assoluto e senza tessera sarebbe impossibile anche
solo sperare di lavorare.
Da qualche giorno gli hanno comunicato che a causa delle nuove leggi
razziali il suo matrimonio con una donna ebrea è nullo, che le due
figlie non potranno mai portare il suo cognome, che è accusato di ave
“disonorato la razza” e che sarà processato.
Non c’è appello ne possibilità di far valere le sue ragioni. Da una
parte c’è lui, un operaio tedesco armato solo di forza di volontà e di
braccia, dall’altra ci sono l’ideologia, la difesa della razza, la
pretesa superiorità di un popolo, un ipotetico e folle onore da
tutelare ad ogni costo.
Così decide di strappare la tessera del partito e di usare l’unica
arma che ha, le sue braccia, per manifestare il dissenso. E si
schiera, da solo, contro la più micidiale e spietata macchina da
guerra che l’umanità abbia mai conosciuto. Solo. Ed approfitta di quel
varo del 13 Giugno per far vedere allo stesso Fuhrer che lui, almeno
lui, non è d’accordo. E ci riesce. L’unico a non tendere la mano in
mezzo a centinaia di altri. Un gesto apparentemente insignificante che
però viene notato e, grazie a dio, fotografato. Il gesto è piccolo ma
troppo forte anche per la dittatura più feroce. Troppo rischioso
lasciare che anche un uomo soltanto si permetta di non essere
d’accordo.
Da quel gesto in poi, come aveva immaginato, la sua vita subirà una
tragica spirale di conseguenze. Licenziato, ridotto sul lastrico,
processato, incarcerato per due lunghi periodi di rieducazione, che
però non arriverà mai. Quando viene scarcerato è solo per essere
mandato a combattere forzatamente come ultima risorsa umana
disponibile, poco prima del crollo del Nazismo. E infine ucciso e
sepolto insieme ad altre migliaia di soldati improvvisati e
sconosciuti. Se non ci fosse stata questa foto sarebbe rimasto senza
memoria e senza giustizia. Senza quel gesto sarebbe stata solo
un’altra mano tesa fra le altre.
Il suo essere in disaccordo lo ha reso l’unico, in quel momento, degno
di chiamarsi Uomo.
E adesso lascio a voi riflettere sul tutto ...
Buona giornata
un piccolo eroe senza nome.....una persona da ammirare per i suoi principi....saremo in grado di fare altrettanto?
RispondiEliminaNon so Gloria se siamo capaci è più facile andare dietro a tutti gli altri :( ed è tristissima la cosa
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