Alla scoperta di Silvia Lisena : Tra poesia,romanzi e passione per le storie
Oggi ho il piacere di parlarvi di Silvia Lisena, autrice, poetessa e insegnante di materie umanistiche, una voce autentica e profonda nel panorama letterario italiano contemporaneo. Nata nel 1993 e residente in provincia di Milano, Silvia ha sempre coltivato la passione per le parole: si è laureata con lode in Lettere Moderne e ha completato un Master in Medical Humanities, unendo così il rigore accademico alla sensibilità umana e sociale.
Il suo percorso creativo è iniziato presto: già nel 2007 ha vinto il primo premio nella sezione “Prosa” del Concorso
Emozioni del Comune di Cornaredo con il testo Wheelchair dance: libertà di esprimersi. Nel 2020 ha esordito come poetessa con la silloge Lacerti di anima, pubblicata da Sillabe di Sale e poi ripubblicata nel 2022 da Impremix. La raccolta ha ricevuto numerosi riconoscimenti: menzione d’onore al Premio Culturale Internazionale Unicamilano 2020, segnalazione di merito al Premio Letterario Samnium 2020 e attestato di merito al Premio Internazionale di Poesia La bellezza rimane 2023.
Ma Silvia non si limita alla poesia: il suo primo romanzo, Il Circo delle Meraviglie (2023, AbraBooks), ci porta in un mondo incantato dove l’amore, la salute mentale e la crescita personale si intrecciano in una storia emozionante e delicata. La protagonista Astrid e l’acrobata Daniel ci mostrano quanto sia complesso e meraviglioso il confine tra amare qualcuno e rispettarne l’individualità.
Oltre alla scrittura, Silvia è un’attiva sostenitrice dei diritti delle donne con disabilità, con iniziative che spaziano dal Gruppo Donne UILDM alla rubrica Disfemminismo e altre storie su Superando.it, fino al ruolo di Ambassador per la start-up WeGlad, dedicata all’abbattimento delle barriere architettoniche. Non mancano i progetti di arteterapia: nel 2019 ha partecipato a laboratori creativi all’Alzheimer Cafè di Cornaredo, contribuendo poi al libro NarrArte.
Durante la nostra intervista, Silvia ci ha raccontato il suo percorso, le ispirazioni dietro i suoi libri e come la sua esperienza personale e professionale influenzi la scrittura. Abbiamo parlato di poesia, romanzo, diritti, creatività e amore per le storie che emozionano e fanno riflettere.
✨Ma passiamo all'intervista fatta a Silvia:
1-Silvia, tu sei insegnante di materie umanistiche e al tempo stesso scrittrice: quanto la tua formazione e il tuo lavoro quotidiano con le parole hanno influenzato il tuo percorso creativo?
Silvia:Direi che l'hanno influenzata totalmente. La scrittura non è solo collegata alla pubblicazione dei libri, ma può essere anche uno strumento di analisi e di espressione interiore: lo è stato per me ed è ciò che insegno ai miei studenti che stanno vivendo la fase delicata della pre-adolescenza dove la conoscenza di se stessi è importante.
2-Hai esordito con la poesia e ottenuto riconoscimenti importanti. Cosa ti ha spinto poi a passare dalla silloge poetica al romanzo con Il Circo delle Meraviglie?
Silvia:Ho sempre prediletto la prosa, in realtà, quindi credo fosse un passaggio obbligato e quasi scontato.
3-La protagonista Astrid è una giovane appassionata di fotografia. Ti chiedo: c’è qualcosa di autobiografico in lei o in questo talento che la definisce?
Silvia:A me piace fare foto ma non mi reputo una professionista né conosco tecniche specifiche. Però anch'io condivido la visione della fotografia come una metafora: la fotografia è uno scrigno che racchiude attimi che richiamano eventi, incontri, rapporti, storie, più o meno lunghi e più o meno importanti. Non è questione di un singolo scatto, ma di ciò che lo scatto si porta dietro.
4-Daniel, invece, porta con sé il peso del “Morbo Nero”, un dolore profondo legato al lutto. Perché hai scelto di affrontare un tema così complesso come la salute mentale all’interno di una storia d’amore?
Silvia:Per dare una visione più realistica alla struttura dei rapporti relazionali nell'epoca contemporanea. Adesso per fortuna il tema della salute mentale sta calamitando sempre più attenzione e questo mette in luce il nostro essere fragili in quanto esseri umani, ma non in un'ottica dispregiativa, semmai in modo quasi liberatorio perché permette a ognuno di noi di abbandonare la propria maschera e di non avere paura delle proprie ombre, soprattutto in una dimensione intima come quella di una storia d'amore.
5-Leggendo la sinossi, sembra che il romanzo si muova su un confine sottile: quello tra amore incondizionato e rispetto dell’individualità. Personalmente, cosa pensi significhi amare qualcuno senza annullarsi?
Silvia:Penso che significhi anche amare se stessi. L'amore è costituito da entrambe le componenti - amore per se stessi e amore per l'altro -, altrimenti non è amore. Io ho passato tanti anni della mia vita a ritenere amore quella che era una mia devozione verso l'altro, basata sul cosiddetto "spirito da crocerossina", che ha portato a farmi annullare molto spesso con conseguenze anche abbastanza pesanti. In questo senso Astrid è senza dubbio più matura di me.
6-Nel tuo percorso non sei solo scrittrice, ma anche attivista per i diritti delle donne con disabilità. Quanto questa parte di te entra, direttamente o indirettamente, nelle tue storie?
Silvia:Entra nella misura in cui comprendo ed empatizzo con tutti i gruppi sociali marginalizzati: so cos'è lo stigma e il pregiudizio, per questo uso la scrittura anche per veicolare l'importanza di abbattere qualsiasi tabù.
7-Il Circo delle Meraviglie ha un’ambientazione molto particolare: un luogo magico, quasi sospeso. Da dove nasce l’idea del circo come scenario per questa storia?
Silvia:Il circo è una metafora tra ciò che si fa vedere e ciò che si è realmente, tra buio e luce, tra applausi e silenzio. Io faccio teatro amatoriale, sono stata tanti anni sul palcoscenico quindi conosco bene questa dimensione di dualità di cui parlo. La scelta è ricaduta su uno spettacolo performativo di tipo circense semplicemente perché lì non ci sono parole, ma solo coreografie, danze, acrobazie, quindi ci sarebbe stata la possibilità di dare maggior risalto alla storia di Daniel.
8-Guardando al futuro: cosa sogni per la tua carriera di scrittrice? Continuerai a muoverti nel filone del romanzo o senti che la poesia tornerà ad avere uno spazio importante?
Silvia:Credo proprio che continuerò sul filone del romanzo. Scrivere in versi è stato un bellissimo esperimento, per altro assai riuscito, ma ho un legame viscerale con la narrazione in prosa che non posso abbandonare.
Se volete scoprire di più sul mondo di Silvia Lisena e lasciarvi ispirare dalla sua passione per la scrittura e la vita, non perdetevi l’intervista completa!
Eccomi Readers, spero che anche questa volta vi siate appassionati tanto quanto me! Non dimenticate di lasciare un commento e di continuare a seguire il blog per tante altre avventure tra libri e autori. Alla prossima storia, con tante nuove emozioni da scoprire! E seguimi su Instagram per vedere i reel che realizzo con autori e case editrici.
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