5 dicembre 2024

SCRITTORI IN EVIDENZA: Gabriele Plumari

 

Intervista all’autore di 10, la perfezione dell’imperfezione

Nel mondo frenetico in cui viviamo, dove i social media, la competizione e gli standard irraggiungibili sembrano dettare le regole della felicità, c’è un libro che ci invita a fermarci e riflettere: 10, la perfezione dell’imperfezione.Oggi vi porto alla scoperta di Gabriele. Questo romanzo affronta uno dei temi più attuali e universali: la pressione della perfezione. Attraverso il personaggio di Marta, Gabriele ci mostra le difficoltà di chi lotta per essere all'altezza di standard impossibili, sacrificando spesso la propria autenticità.

Gabriele è uno scrittore che si distingue per la sua capacità di esplorare i lati più profondi dell’animo umano. Nato con una naturale inclinazione per l’osservazione e la riflessione, si è appassionato alla scrittura fin da giovane, trovando in essa uno strumento potente per esprimere emozioni e raccontare storie capaci di toccare il cuore dei lettori.
Le sue opere si concentrano spesso sulle dinamiche personali e sociali, con una particolare attenzione al ruolo delle emozioni e delle aspettative nella vita quotidiana. Con 10, la perfezione dell’imperfezione, Gabriele vuole trasmettere un messaggio di speranza e autenticità, spingendo i lettori a riscoprire il valore dell’essere sé stessi.


Il suo autore, Gabriele, con grande sensibilità e una profonda comprensione dell’animo umano, ha dato vita a Marta, una protagonista che incarna le pressioni quotidiane che molti di noi affrontano. Questa intervista esclusiva ci offre uno sguardo privilegiato sul percorso creativo di Gabriele e sul messaggio universale che ha voluto trasmettere attraverso le pagine del suo romanzo.

Le sue opere sono:
10, la perfezione dell’imperfezione
In questo romanzo, Gabriele affronta la questione delle pressioni sociali legate alla perfezione, un tema particolarmente attuale. Marta, la protagonista, incarna il desiderio insaziabile di essere perfetta, un’ossessione che la porta a sacrificare la propria autenticità. Con questa storia, l’autore ci invita a riflettere sulla bellezza dell’imperfezione e sull’importanza di accettarsi per ciò che si è, senza inseguire modelli irraggiungibili.

Paolo e i quattro mostri
Sinossi:
In un mondo spesso crudele e ingiusto, l'infanzia di Paolo è segnata da abusi sessuali, violenza fisica e bullismo. Si rifugia nel cibo, il suo unico conforto, trasformando questa dipendenza nel suo quarto mostro. Cresciuto in un ambiente ostile, Paolo diventa la stessa violenza che l'ha segnato, convivendo con i suoi quattro mostri sotto il letto.




Questo libro vuole portare il lettore in un viaggio emotivo che sottolinea l'importanza dell’amore e della gentilezza nel plasmare le vite. È un grido di speranza: l’amore può spezzare le catene dell’odio e della violenza, trasformando non solo le vite individuali ma anche l’intera società. La storia di Paolo invita a una riflessione profonda sul ruolo che l’educazione e l’affetto giocano nel costruire un futuro migliore per i bambini.


Durante l’intervista, Gabriele ha condiviso con noi il percorso che lo ha portato a scrivere questi due romanzi, rivelando come le esperienze di vita e le sue riflessioni personali abbiano ispirato i suoi scritti. Ha parlato con particolare passione della necessità di affrontare temi difficili, come la violenza e le pressioni sociali, con l’intento di offrire al lettore una chiave per comprendere meglio sé stesso e gli altri.

Gabriele ha spiegato che Marta non è solo un personaggio, ma un simbolo. Rappresenta tutte quelle persone che si sentono intrappolate in una corsa senza fine verso uno standard impossibile.

"Oggi siamo tutti ossessionati dal concetto di perfezione. Che si tratti del lavoro, dell’aspetto fisico o delle relazioni, la pressione di dover eccellere in tutto ci porta a sacrificare la nostra autenticità. Con Marta, ho voluto creare un personaggio che riflettesse queste dinamiche, mostrando quanto possano essere dannose per il nostro benessere."

Creare un personaggio come Marta non è stato semplice. Durante la scrittura, Gabriele ha dovuto immergersi profondamente nelle emozioni della protagonista:

"Marta vive nella costante paura di non essere abbastanza. Questo la porta a trascurare i momenti più spontanei e autentici della vita. Volevo che i lettori potessero identificarsi con lei, ma anche vedere quanto sia importante accettarsi per quello che si è."

Attraverso il suo viaggio, Marta ci insegna che la vera forza risiede nel trovare il coraggio di essere se stessi, anche quando sembra che il mondo ci chieda di essere diversi.

10, la perfezione dell’imperfezione non è solo un romanzo, ma un invito a riflettere sul valore dell’autenticità:

"La vera felicità non nasce dalla perfezione, ma dall’abbracciare le proprie imperfezioni. È importante capire che non dobbiamo rincorrere modelli irraggiungibili, ma accettare e amare ciò che ci rende unici."


Gabriele spera che il suo libro sia una guida per chiunque si senta sopraffatto dalle aspettative della società.

Ma passiamo all'intervista

1-Hai dedicato una parte importante della tua carriera a promuovere il cambiamento culturale nelle scuole, con l’idea di introdurre l’educazione sentimentale come materia. Come è nata questa convinzione? E quali benefici pensi che una figura professionale dedicata potrebbe portare ai ragazzi?

Gabriele : La convinzione di promuovere un cambiamento culturale nelle scuole è nata dall’osservazione dei bisogni emotivi e relazionali dei giovani, spesso lasciati inesplorati nei programmi scolastici tradizionali. Ho notato che molti problemi, come il bullismo, la violenza giovanile e il disagio familiare, sono legati alla mancanza di strumenti per gestire le emozioni e le relazioni. Introdurre l’educazione sentimentale come materia aiuterebbe i ragazzi a sviluppare una consapevolezza di sé e degli altri, costruendo una base di empatia e rispetto. È un percorso che incoraggia i giovani a esplorare le proprie emozioni, a capirle, e a gestirle, fornendo loro strumenti fondamentali per affrontare le sfide della vita.
Una figura professionale dedicata all’educazione sentimentale potrebbe essere di enorme supporto per i ragazzi, aiutandoli a esprimere e comprendere le proprie emozioni in modo sano. Questa persona potrebbe fungere da punto di riferimento, una guida sicura e non giudicante che accompagna gli studenti nel loro percorso di crescita. Questo supporto aiuterebbe a creare un ambiente scolastico più sereno, riducendo i conflitti e le incomprensioni tra coetanei e fornendo strategie per prevenire situazioni di disagio, come l’isolamento sociale o il bullismo. Inoltre, avere una figura professionale dedicata favorirebbe un dialogo aperto tra famiglia e scuola, rendendo più semplice affrontare questioni delicate e prevenendo situazioni di sofferenza emotiva che spesso passano inosservate.

 
2-Il potere dell’empatia sembra essere un tema centrale nella tua vita e nel tuo lavoro. In che modo la tua esperienza nell’ascoltare le storie delle persone ha influenzato la tua scrittura e la tua visione dell’educazione emotiva per i giovani?

Gabriele :
Il potere dell’empatia è sicuramente un tema fondamentale nella mia vita e nel mio lavoro. Ascoltare le storie delle persone mi ha permesso di capire quanto sia cruciale sentirsi compresi e accolti, soprattutto nei momenti di difficoltà. Ogni storia che ho ascoltato è stata una lezione di umanità e mi ha aiutato a vedere il mondo con occhi diversi, più aperti e consapevoli. Questo ha influenzato profondamente la mia scrittura, spingendomi a creare personaggi e situazioni che rispecchiano i sentimenti e le complessità reali delle persone.

Per quanto riguarda l’educazione emotiva, credo fermamente che l’empatia sia un valore da coltivare sin da giovani. Penso che i ragazzi, imparando ad ascoltare e comprendere le emozioni degli altri, possano sviluppare una maggiore consapevolezza e compassione, che li aiuterebbero non solo a costruire relazioni più sane, ma anche a gestire meglio le proprie sfide emotive. In un mondo spesso dominato dalla competizione e dall’individualismo, l’empatia è la chiave per costruire una società più comprensiva e solidale. Ecco perché, nella mia visione, l’educazione emotiva dovrebbe essere parte integrante del percorso formativo: per dare ai ragazzi strumenti che li aiutino non solo a conoscersi meglio, ma anche a connettersi agli altri in modo più profondo e autentico.

 
3-Parlando del tuo libro Paolo e i quattro mostri, ci conduci dentro il dramma di un’infanzia segnata da traumi profondi. Cosa ti ha spinto a scrivere una storia così intensa? Qual è il messaggio principale che speri i lettori possano cogliere da questo racconto?

Gabriele : Paolo e i quattro mostri è “nato per gioco,” infatti è in revisione e a breve verrà rilasciata una versione migliorata.
Scrivere Paolo e i quattro mostri è stato un modo per esplorare e dare voce ai traumi e alle difficoltà che molti bambini affrontano, spesso in silenzio. L’ispirazione è venuta dal desiderio di rappresentare, attraverso la storia di Paolo, le paure e i “mostri” interiori che i giovani si trovano a combattere, soprattutto quando mancano figure di supporto capaci di ascoltare e comprendere.
Il messaggio principale che spero i lettori possano cogliere è che non siamo mai davvero soli nel nostro dolore. È possibile affrontare le proprie paure e, anche se il percorso è difficile, con il giusto sostegno e un po’ di coraggio, è possibile superare i mostri interiori. Voglio che i giovani lettori sentano che è normale avere paura, che non c’è nulla di sbagliato nel cercare aiuto, e che c’è sempre una via d’uscita, anche dalle situazioni più difficili. E per gli adulti, spero che questo libro li aiuti a comprendere meglio l’importanza di ascoltare e stare vicini ai bambini, senza minimizzare i loro problemi ma accompagnandoli con comprensione e rispetto.

 
4-Nel tuo romanzo 10, la perfezione dell’imperfezione, la protagonista, Marta, cerca ossessivamente di raggiungere il "10 perfetto". Secondo te, cosa c’è di sbagliato in questa ricerca della perfezione nella società di oggi? E in che modo Marta rappresenta le pressioni che vivono molti giovani?

Gabriele : Nel romanzo 10, la perfezione dell’imperfezione, Marta incarna l’ossessione moderna per la perfezione, un’aspirazione che spesso ci viene imposta da aspettative sociali, dai media e dai modelli di successo irraggiungibili. Credo che questa ricerca della perfezione sia profondamente problematica perché ci porta a vivere costantemente con la paura di non essere abbastanza, di non raggiungere mai uno standard ideale. La società di oggi tende a glorificare l’immagine perfetta, che si tratti di aspetto fisico, carriera o relazioni, e questo crea una pressione enorme, specialmente per i giovani, che stanno ancora costruendo la propria identità e cercano di capire chi sono veramente.
Marta rappresenta proprio queste pressioni, che conducono spesso a una percezione distorta di sé e al sacrificio della propria autenticità. La sua ossessione per il “10 perfetto” la porta a trascurare gli aspetti più spontanei e autentici della vita, come l’accettazione dei propri limiti e delle proprie fragilità. Con il suo personaggio, ho voluto mostrare come questa rincorsa alla perfezione non solo sia illusoria, ma anche dannosa, poiché ci allontana dalla bellezza dell’imperfezione e dalla possibilità di accettarci per quello che siamo.
Il messaggio che spero i lettori possano cogliere è che la vera crescita e felicità nascono proprio dall’accettare e abbracciare le proprie imperfezioni. Marta ci insegna che, a volte, il percorso verso l’autenticità e la serenità passa attraverso il coraggio di essere imperfetti e di vivere una vita che rispecchia chi siamo veramente, senza inseguire modelli irraggiungibili imposti dall’esterno.


 
5-Parli spesso di fratellanza, sorellanza e condivisione. Come trasmetti questi valori nella tua vita quotidiana? E come speri possano contribuire alla costruzione di una società più accogliente?


Gabriele : Per me, fratellanza, sorellanza e condivisione sono valori fondamentali, che cerco di mettere in pratica ogni giorno, anche attraverso piccoli gesti. Credo che si possano costruire relazioni più autentiche e profonde con chi ci circonda essendo presenti, ascoltando senza giudicare e offrendo supporto sincero. La mia esperienza di ascolto delle storie altrui mi ha insegnato l’importanza di essere una “presenza” per le persone, qualcuno su cui possano contare nei momenti di difficoltà. Ogni giorno mi impegno a rendere questi valori concreti, sia nelle interazioni quotidiane sia nelle attività di promozione e sensibilizzazione in cui sono coinvolto.
Spero che fratellanza e sorellanza diventino sempre più parte della nostra società, perché credo che una comunità più accogliente e solidale nasca proprio dalla capacità di vedere negli altri non degli estranei, ma dei compagni di viaggio con cui condividiamo le stesse sfide e aspirazioni. Se riuscissimo a far sentire ogni persona vista e accettata per quello che è, potremmo superare molte barriere, pregiudizi e incomprensioni. In una società così, ciascuno si sentirebbe meno solo e più sicuro di poter esprimere liberamente se stesso. È un percorso che richiede impegno, ma sono convinto che valga la pena percorrerlo per costruire un mondo in cui tutti possano sentirsi a casa.

6-La tua passione per gli unicorni è davvero curiosa! Cosa rappresentano per te questi animali “magici”? E come pensi che questa simbologia si colleghi al tuo lavoro con i giovani e alla loro ricerca di identità?

Gabriele : Gli unicorni per me rappresentano la magia dell’essere unici e autentici, quella capacità di distinguersi e di credere nei propri sogni anche quando sembrano impossibili. Sono creature simboliche che portano con sé un messaggio di speranza, immaginazione e libertà. Gli unicorni ci ricordano che è importante mantenere viva una parte di noi che crede nell’insolito, nell’incredibile, e questo è qualcosa che cerco di trasmettere ai giovani.
Nel mio lavoro con i ragazzi, l’unicorno diventa un simbolo della loro ricerca di identità. Crescere è un viaggio spesso pieno di insicurezze, e penso che immaginare se stessi come “unicorni” possa aiutare i giovani a esplorare la propria unicità, accettando i lati più particolari e meno conformi del loro carattere. Vorrei che i ragazzi comprendessero che non devono cercare di essere come tutti gli altri per essere accettati. Al contrario, sono proprio le loro peculiarità a renderli speciali, come un unicorno in mezzo a una folla. Questo messaggio di autenticità è uno dei punti cardine del mio lavoro, e spero che possa aiutare i giovani a costruire un’identità forte e serena.
 
7-Sei un grande appassionato di lettura e musica, con gusti che spaziano dalle narrative storiche e psicologiche fino alla musica pop, rock, e alle colonne sonore. Quali sono i libri o le canzoni che più ti hanno ispirato, e in che modo influenzano il tuo lavoro di scrittore?

Gabriele : La lettura e la musica sono le mie più grandi passioni, e influenzano profondamente il mio lavoro. Tra i libri che mi hanno ispirato, Tana libera tutti e La banalità del male di Hannah Arendt mi hanno spinto a riflettere sulle dinamiche della coscienza e della responsabilità, concetti che esploro spesso nei miei scritti. Intelligenza emotiva mi ha aperto a una visione più profonda delle emozioni e del loro ruolo nelle nostre scelte, mentre In quelle tenebre di Gitta Sereny mi ha colpito per il coraggio con cui affronta il male e l’umanità. Anche Il visconte dimezzato di Calvino, con il suo approccio allegorico, mi ha insegnato molto su come rappresentare le dualità della natura umana.

La musica accompagna e arricchisce il mio processo creativo. Amo le colonne sonore di compositori come Ennio Morricone, Wim Mertens e Yann Tiersen, che riescono a evocare mondi emotivi intensi, utili per immergermi nei personaggi e nelle scene che scrivo. Poi c’è la mia passione per il pop e la dance anni ’90, con artisti come le Spice Girls, e il rock di gruppi come Aerosmith, AC/DC e Ligabue, Annalisa ecc... Ogni canzone è un viaggio, e anche nel mio lavoro di scrittore cerco di trasmettere quella stessa energia e intensità emotiva, creando un’esperienza che coinvolga il lettore proprio come una melodia indimenticabile.
 
8-Guardando al futuro, quali sono i tuoi sogni per la società e per i giovani? Hai altri progetti o libri in cantiere che speri possano contribuire a questa visione di una società più inclusiva e consapevole?

Gabriele : Guardando al futuro, sogno una società in cui empatia, inclusività e consapevolezza siano valori centrali. Vorrei che i giovani crescessero con strumenti reali per gestire le proprie emozioni, riconoscere il valore delle differenze e costruire relazioni più sane. Credo fermamente che un’educazione che metta al centro la persona, e non solo il rendimento, sia fondamentale per costruire un mondo migliore.
Per realizzare questa visione, sto lavorando a nuovi progetti e libri che trattano temi legati alla crescita personale e all’accettazione. Ogni storia che scrivo cerca di esplorare una sfaccettatura dell’animo umano, con l’obiettivo di offrire ai lettori, specialmente ai più giovani, una nuova prospettiva e un motivo per riflettere. Spero che questi nuovi lavori possano aiutare a sensibilizzare il pubblico sui valori della comprensione e del rispetto, contribuendo a una società più empatica e consapevole, dove ognuno si senta libero di essere se stesso senza paura di giudizio.

Se stai cercando una storia che non solo ti emozioni, ma ti spinga anche a riflettere su te stesso, 10, la perfezione dell’imperfezione è il libro che fa per te. È una lettura che parla di noi, delle nostre paure, delle nostre insicurezze, e della straordinaria bellezza che si nasconde nell’imperfetto.
Leggere 10, la perfezione dell’imperfezione è come guardarsi allo specchio e scoprire che, nonostante tutto, si può essere orgogliosi di ciò che si vede.
Non perdere l’occasione di immergerti in questa storia unica e potente.


💬 Ti senti anche tu intrappolato dalle aspettative della società? Condividi la tua esperienza nei commenti!

📖 Leggi l’intervista completa e scopri tutti i dettagli del libro ecco qua i link:

10, la perfezione dell’imperfezione  

Paolo e i quattro mostri  

 

 Eccomi Readers, spero che anche questa volta vi siate appassionati tanto quanto me! Non dimenticate di lasciare un commento e di continuare a seguire il blog per tante altre avventure tra libri e autori. Alla prossima storia, con tante nuove emozioni da scoprire!
 

 


 

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