🎙️ Intervista a Massimo Rozzoni: tra storia, emozione e narrazione
Massimo Rozzoni non è soltanto uno scrittore di romanzi storici: è un vero e proprio cercatore di storie. Le sue parole affondano le radici nella passione per la Storia con la S maiuscola, ma anche nei dettagli minimi e nei frammenti dimenticati che, messi insieme con sapienza, danno vita a romanzi intensi, ricchi di emozioni e significati.
✍ Nato a Bergamo il 22 gennaio del 1959, Massimo è cresciuto a Treviglio, città alla quale è tuttora molto legato. Oggi vive in Val Luretta, in provincia di Piacenza, che lui stesso ama definire “un piccolo gioiello” immerso nella natura. È qui che continua a coltivare le sue passioni: il disegno, la fotografia, ma soprattutto la scrittura.
Appassionato di ricerca storica, Massimo non si limita a raccontare eventi del passato, ma li studia, li indaga, li scava, fino a trovare ciò che definisce "le pagliuzze d’oro del tempo". Quelle piccole curiosità, quegli aneddoti reali e spesso poco noti che diventano linfa per la fantasia e anima della narrazione.
📚 Massimo Rozzoni ha esordito con il romanzo storico Il seme del Palissandro, ambientato tra Scozia, Londra e i Caraibi nel 1715. Una storia di pirati, vendetta, onore, e riscatto, frutto di un’accuratissima ricerca storica e geografica, in cui fatti realmente accaduti si intrecciano a una trama coinvolgente. Un viaggio attraverso terre e oceani, ma anche un percorso interiore, arricchito da personaggi intensi e indimenticabili. Il romanzo è stato tradotto anche in inglese.
Il secondo romanzo, La casa di Mary e Abram, è la naturale prosecuzione del primo, ma può essere letto anche autonomamente. Ambientato interamente nella magica e misteriosa Edimburgo del 1756, racconta una vicenda di lotta contro il tempo e contro la brutalità dello sfruttamento minorile. Anche qui, storia e leggenda si fondono in un mix suggestivo, dove il confine tra realtà e mistero diventa sottile.
In entrambi i suoi libri, Rozzoni riesce a offrire non solo intrattenimento, ma anche conoscenza. Le sue pagine restituiscono il valore aggiunto di una narrazione che emoziona e allo stesso tempo insegna, dimostrando che la letteratura può essere strumento di memoria, verità e bellezza.
👉 Per conoscere meglio Massimo Rozzoni e il suo modo di vivere e scrivere la Storia, leggi l’intervista completa qui sotto.
Scoprirai aneddoti curiosi, il dietro le quinte della stesura dei suoi romanzi e la visione profonda che accompagna la sua scrittura.
1- Massimo, ci racconti com’è nata la tua passione per la Storia e come si è intrecciata nel tempo con la scrittura? Hai sempre saputo che avresti scritto romanzi storici?
MASSIMO: Ciao cara Veronica, prima di tutto ti ringrazio della bellissima opportunità che mi dai, di parlare della mia passione per la Storia. Sono cresciuto nella periferia di Treviglio, una cittadina a 19 chilometri da Bergamo e all’età di 6 anni seppi che quella zona di pianura attorno ad essa, nella Storia era sempre stata percorsa da eserciti. Etruschi, Celtici, Galli, Romani, Longobardi fino ai Veneziani ai Francesi e gli Spagnoli avevano scorrazzato in lungo e in largo in quelle zone. Così per me da allora, ogni prato, e ogni fosso divennero nella mia fantasia infantile lo scenario di quegli spostamenti. Lessi, non mi ricordo dove, che le zone propizie per i ritrovamenti fortuiti di reperti erano nei campi appena arati e sulle sponde di grossi fossi. Iniziai quindi a 7 anni la mia attività “archeologica” e dopo poco tempo proprio su una sponda di un fosso, rinvenni un piccolo lume in terracotta longobardo, e nell’orticello di mio padre il proiettile di un archibugio, (una palla di ferro da 4 etti).
2-Hai lasciato Treviglio, a cui sei molto legato, per trasferirti in Val Luretta, che chiami affettuosamente "piccolo gioiello piacentino". In che modo questo luogo ha influenzato il tuo modo di scrivere o ispirato la tua creatività?
MASSIMO: Una piccola valle all’inizio dell’Appennino che prende il nome dal ruscello che la percorre e guarda caso il paese che ne rappresenta la porta d’ingresso, Agazzano, dove abito, è ha quattro chilometri dal campo di battaglia dove si svolse nel 218 a.C. l’epico scontro tra due legioni romane e l’esercito cartaginese di Annibale dotato di elefanti. La chiamarono la Battaglia del Trebbia dal fiume che scorre li vicino. I romani vennero annientati e ancora oggi le tattiche usate dal generale nordafricano vengono menzionate nelle accademie militari del mondo. Quindi non sono io che cerco la Storia, è lei che mi segue!
A parte la battuta, la piccola valle è semi abitata ed è piena di boschi, un posto ideale per pensare e scrivere in tutta tranquillità. In molti suoi angoli il tempo sembra non aver avuto nessuna influenza e chiudendo gli occhi mi sembra di poter sentire il clangore della battaglia, le grida degli uomini e i barriti degli elefanti di quel lontano giorno di dicembre di oltre duemila anni fa.
3-Nei tuoi romanzi la ricerca storica è fondamentale. Com’è il tuo processo di documentazione? Hai scoperto qualche curiosità o aneddoto che ti ha particolarmente colpito e che hai inserito nei tuoi libri?
MASSIMO: La ricerca, cara Veronica, è la parte che amo e a cui dedico il 60% del tempo per scrivere un romanzo. Il “processo di documentazione” come hai ben detto tu, è basato sul vecchio metodo di esplorazione, vale a dire la lettura di saggi storici e la successiva ricerca di approfondimento di determinati avvenimenti che servono alla trama, e credimi, curiosità e aneddoti ce ne sono moltissimi e rendono la vicenda molto vivida e interessante. Io amo la Storia non per le date o i nomi, ma per le curiosità e gli aneddoti.
4-Hai paragonato la ricerca storica a un setacciare tra le pagliuzze d’oro del passato. C’è stato un momento in cui una di queste “pagliuzze” ha cambiato radicalmente il corso di una trama?
MASSIMO: Questa è una bellissima domanda e si riallaccia alla precedente.
Le pagliuzze d’oro sono il risultato del “processo di documentazione” all’antica, vale a dire una sorta di setaccio in cui far scorrere la Storia ed esaminare le sue piccole parti preziose e a volte sconosciute che la rendono preziosissima. Proprio come facevano i cercatori d’oro del XIX secolo.
La maggior parte delle volte arricchiscono la trama, ma in qualche occasione ne determinano addirittura il corso.
Un esempio. Nel primo romanzo “Il seme del palissandro” lessi dei testi sulla famiglia vichinga “la Sippe” e sul fortissimo legame che univa i suoi componenti, che imponeva di vendicare qualsiasi atto ostile nei confronti di un appartenente ad essa ad ogni costo. Non importa come, quando e dove, un vichingo per riacquistare il proprio onore avrebbe dovuto vendicare il torto subito braccando il colpevole in ogni angolo del mondo, con ogni mezzo e anche per anni. Quindi la trama cambiò drasticamente in funzione di questa tradizione vichinga subentrata con alcuni coprotagonisti discendenti dai guerrieri nordici.
5-“Il seme del Palissandro” e “La casa di Mary e Abram” sono ambientati tra Scozia, Caraibi ed Edimburgo. Cosa ti ha affascinato di questi luoghi al punto da sceglierli come scenari principali?
MASSIMO: Adoro la Scozia, non so com’è nata questa predilezione, ma mi piace pensare che sia racchiusa in un aforisma di Fabrizio Caramagna che dice: “Da bambino sognavo di andare a vivere in Scozia, come se una forza misteriosa e irresistibile mi attirasse lì. Chissà che viaggi ha fatto l’anima di un uomo, prima di mettersi dentro di lui.” Ci sono stato diverse volte e una parte del mio cuore è rimasto là, ecco perché scriverne mi fa sentire meglio. Soprattutto nel secondo libro “La casa di Mary e Abram” la vicenda è interamente ambientata ad Edimburgo, una magica città che ha ispirato molti scrittori e dove Storia e Leggenda si legano in modo affascinante.
6-I tuoi personaggi vivono avventure intense, ma trasmettono anche valori come il rispetto, l’onore e la solidarietà. C’è un personaggio in cui ti rispecchi maggiormente o che senti più vicino?
MASSIMO: La scelta dei miei personaggi si suddivide in due gruppi. Quelli storici reali, e quelli di fantasia che però nel 90% dei casi sono anch’essi reali. Vale a dire che sono persone che conosco o che ho conosciuto realmente e che in base alle loro caratteristiche fisiche e soprattutto caratteriali, sono perfettamente funzionali alla trama. Il personaggio in cui letteralmente mi rispecchio di più è il protagonista Patrick, perché per vivere le sue vicissitudini in modo vivido ho dovuto immedesimarmi usando le mie emozioni.
7-I tuoi romanzi intrecciano realtà e finzione storica in modo magistrale. Come riesci a bilanciare verità storica e libertà narrativa senza “tradire” nessuna delle due?
MASSIMO: Un’altra grande domanda Veronica! Vediamo se riesco a spiegarmi bene... allora la realtà storica è la vita, le persone e la cronaca degli avvenimenti che avvengono. Una serie di cause che concatenandosi creano effetti. La finzione storica invece è una fantasia realizzata indissolubilmente dal contesto in cui viene creata e più è minuziosa la sua ricostruzione, più risulterà verosimile. Periodo, situazioni, usi, reazioni, pensieri e via discorrendo fino ad arrivare al modo di esprimersi, di parlare delle persone delle varie epoche. Più si avranno notizie riguardo agli avvenimenti di un periodo, più ci si potrà muovere all’interno di essi in modo credibile, ricostruendo uno sfondo storico molto simile all’originale e usufruendo quindi di una libertà narrativa illimitata.
8-Hai già in mente un nuovo romanzo o una nuova epoca da esplorare? Possiamo aspettarci altri viaggi storici firmati Rozzoni?
MASSIMO: Certo Veronica, il terzo romanzo che cronologicamente chiuderà la trilogia, sarà ambientato nella Francia poco prima dello scoppio della Rivoluzione del 1789 e avrà come protagonista un discendente di Patrick che dalla Scozia arriverà alla corte di Luigi XVI. Nel frattempo, mi sono preso una “vacanza” con un romanzo che sto ultimando, sempre con risvolti storici, ma legato strettamente alla situazione generale dei nostri giorni. Sarà molto particolare perché il tempo sarà vissuto in modo diverso da come lo viviamo normalmente noi e ci saranno situazioni e contrasti inaspettati.
9- Cosa pensi del panorama della narrativa storica italiana contemporanea? E c’è un autore o autrice con cui le piacerebbe collaborare o dialogare?
MASSIMO: Sul panorama della narrativa storica attuale italiana, di cui non conosco le cifre e le evidenze editoriali, potrei fare solo delle considerazioni personali, giudicandola, nelle sue varietà, molto apprezzata da chi si vuole immergere in altre epoche. Quando si legge un romanzo storico, alla fine il lettore, oltre alla trama, ai colpi di scena, alle riflessioni sui temi universali affrontati attraverso i personaggi di altre epoche, avrà acquisito una maggior conoscenza dell’ambito storico in cui questa si è svolta. Sarà più ricco di conoscenza, con un valore aggiunto al tempo dedicato alla lettura che già di per sé accresce l’individuo. Per gli autori, tieni conto che non ho mai letto romanzi in generale, ho sempre letto solo saggi storici, ma allo stesso tempo mi sento molto vicino a chi, come me, usa la storia per dare emozioni. Ce ne sono molti, ma dovendo scegliere sono tre gli autori con cui vorrei passare una serata a cena per conoscere il loro processo creativo. Il primo sarebbe Ken Follett per le sue ricostruzioni storiche e la semplicità nel raccontarle, la seconda è J.K. Rowling per la sua straordinaria vita e la capacità di farsi ispirare dalla magica Edimburgo con i risultati che tutti avete notato. In fine uno su tutti, ma per lui avrei bisogno di un frak e una macchina del tempo.
Sto parlando di Charles Dickens con la sua incredibile bravura nel creare storie e personaggi entrati nella storia della letteratura.
Quest’ultima occasione, da sola, potrebbe essere tema per un racconto non trovi?
📩 Hai domande per l’autore o vuoi raccontarci cosa ti ha colpito dei suoi romanzi? Scrivilo nei commenti! La Storia, del resto, si fa anche dialogando.
Eccomi Readers, spero che anche questa volta vi siate appassionati tanto quanto me! Non dimenticate di lasciare un commento e di continuare a seguire il blog per tante altre avventure tra libri e autori. Alla prossima storia, con tante nuove emozioni da scoprire!
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