Tra vino, emozioni e parole
Oggi vi porto in Sicilia, tra i profumi intensi della terra lavica e il cuore pulsante delle storie che sanno emozionare. Ho avuto il piacere di intervistare Carmela, autrice del romanzo d’esordio Tutta colpa delle bollicine — un racconto che mescola amore, rimpianti e seconde possibilità con la delicatezza e l’intensità di un vino pregiato.
Carmela è nata e cresciuta all’ombra dell’Etna, dove la forza della natura e la bellezza del paesaggio hanno scolpito la sua sensibilità artistica. Da oltre quattordici anni è sommelier per passione, capace di leggere in un calice non solo le note di un vino, ma anche le storie che quel vino racconta.
Con la stessa attenzione e profondità si è avvicinata alla scrittura, dando voce ai sentimenti che da tempo le abitavano dentro. Così è nato il suo primo romanzo, ma anche la voglia di sperimentare: Carmela scrive poesie (alcune pubblicate con la casa editrice Dantebus) e si sta formando nel mondo della sceneggiatura cinematografica, alla scoperta di nuovi linguaggi con cui dare vita ai suoi personaggi.
📖 Il suo romanzo è un omaggio alla Sicilia e all’amore che, come il vino, può maturare nel tempo.
La storia si apre nel 2006, con Eduardo Castelli, erede di una rinomata azienda vinicola, e Michela, una ragazza capace di sconvolgere la sua esistenza. Un amore intenso, interrotto dalla paura e dai rimpianti, ma che il destino non ha ancora detto l’ultima parola.
Una narrazione coinvolgente, dove il paesaggio siciliano, il vino e le emozioni si fondono in un’atmosfera unica, intensa e malinconica.
🎬 Carmela è una penna in fermento. Mentre lavora al suo prossimo libro, porta avanti anche la sua passione per la poesia e sta approfondendo l’arte della sceneggiatura, con l'obiettivo di portare un giorno sul grande schermo le storie che oggi abitano le sue pagine.
👉 Leggi ora l’intervista completa per scoprire da dove nasce la sua ispirazione, cosa si nasconde dietro le bollicine del suo romanzo e quali progetti ci regalerà in futuro.
🍷 E se anche voi credete che una storia d’amore possa tornare a bussare al cuore… questo è il libro che fa per voi.
D. Il tuo romanzo d’esordio, Tutta colpa delle bollicine, è un inno alla Sicilia, all’amore e al vino. Qual è stata la scintilla che ha dato vita a questa storia?
CARMELA: L'idea per "Tutta colpa delle bollicine" nasce dal mio desiderio d’infanzia di scrivere una bella storia d’amore. Quel desiderio è rimasto lì, custodito, per tanto tempo. Poi è arrivato il COVID. Un periodo così strano, difficile e pieno di incertezze per tutti noi. Eppure, proprio in quell'isolamento forzato, in quello "spazio" inaspettato, ho trovato il tempo e la quiete interiore per rispolverare quel sogno antico. Un giorno stavo riflettendo su quanto la Sicilia, la mia terra, sia intrinsecamente legata non solo alla bellezza dei suoi paesaggi, ma anche al calore delle sue tradizioni e, naturalmente, al buon cibo e al buon vino. Ho sempre creduto che l'amore, in tutte le sue forme, abbia bisogno di tempo, di maturazione, proprio come il vino. Volevo raccontare una storia che parlasse di radici, di ritorni, di quel senso di appartenenza che ti riporta sempre a casa, non solo fisicamente, ma anche nel cuore. La scintilla vera e propria è scattata pensando a come un calice di bollicine possa simboleggiare la leggerezza, la celebrazione, ma anche la profondità di un ricordo, di un sentimento che riaffiora.
D. Eduardo e Michela sono due anime che si rincorrono nel tempo. Quanto c’è di te nei loro tormenti, nei loro sogni e nelle loro seconde possibilità?
CARMELA:Eduardo e Michela sono due personaggi in cui ho riversato molto di me, non tanto nelle vicende specifiche, quanto nelle emozioni e nelle sensazioni che provano. Credo che ognuno di noi, a un certo punto della vita, si trovi a fare i conti con tormenti interiori, con sogni accantonati e con la speranza di una seconda possibilità. In loro c'è la mia curiosità per le dinamiche umane, per quelle sfumature che rendono l'amore così complesso e affascinante. Ci sono le mie riflessioni sulle occasioni mancate, sui "se" e sui "ma", ma anche sulla forza di rialzarsi e di credere che il destino, a volte, ci riserva sorprese inaspettate. I loro dubbi, le loro incertezze e la loro innegabile attrazione sono lo specchio di quel viaggio emotivo che tutti conosciamo e affrontiamo.
D. Il vino non è solo un contesto, ma sembra quasi un personaggio aggiuntivo nel romanzo. Da sommelier, come hai intrecciato la tua esperienza nel mondo del vino con la narrazione?
CARMELA:Da sommelier, il vino per me è un vero e proprio linguaggio. Ha una sua storia, un suo carattere, una sua evoluzione. Quando ho iniziato a scrivere, mi è sembrato naturale che il vino fosse un vero e proprio personaggio aggiuntivo, con un ruolo quasi simbolico. Ad esempio, la maturazione di un vino può riflettere la crescita dei personaggi, la sua complessità può simboleggiare le diverse sfaccettature di una relazione. Prova ad immaginare il profumo intrigante e coinvolgente che emana dal vino, prima ancora che tocchi le labbra. Ecco, quel profumo è come il passato di Eduardo e Michela: è presente, persistente, quasi tangibile. Contiene in sé tutte le promesse non mantenute, i segreti non svelati, le emozioni sospese. È un anticipo di ciò che è stato e di ciò che potrebbe ancora essere, un richiamo irresistibile al loro legame. Il suo respiro trattenuto è quella tensione latente tra i due protagonisti, quella chimica innegabile che li ha sempre uniti ma che le circostanze, o le loro stesse scelte, hanno messo in pausa. Quando il vino finalmente raggiunge il palato e le sfumature esplodono, è come il ricongiungimento dei protagonisti.
D. La Sicilia che descrivi è intensa, viva, sensuale. Quanto è importante per te il legame con la tua terra e in che modo ha influenzato la tua scrittura?
CARMELA: La Sicilia è molto più di una semplice ambientazione per me; è una parte intrinseca della mia anima e della mia scrittura. Il legame con la mia terra è viscerale, un sentimento profondo che si traduce in ogni parola, in ogni descrizione. La Sicilia che racconto è quella che sento e che vivo: intensa, viva, sensuale, ricca di contrasti e di una bellezza a volte cruda, a volte struggente. Questo legame ha influenzato la mia scrittura rendendola, spero, più autentica e immersiva. Ho cercato di catturare i suoi colori, i suoi profumi, i suoi sapori, la sua storia millenaria e il carattere unico dei suoi abitanti. La Sicilia non è solo uno sfondo, ma un vero e proprio stato d'animo che permea le vicende dei personaggi, le loro scelte, le loro passioni.
D. “Fallin’ All In” di Shawn Mendes ti ha accompagnata durante la scrittura del romanzo. Cosa ti ha colpito così profondamente di questa canzone da farla diventare la colonna sonora del tuo processo creativo?
CARMELA: "Fallin' All In" di Shawn Mendes è stata una vera e propria colonna sonora per me durante la scrittura di "Tutta colpa delle bollicine". Quello che mi ha colpito così profondamente di questa canzone è la sua dolcezza e la sua sincera vulnerabilità. Il testo parla di un amore che si affida completamente, che si lascia andare senza riserve, e c'è una melodia che evoca un senso di intimità e di promessa. Per me, ha catturato perfettamente l'essenza dell'amore che ho voluto esplorare nel romanzo: quello che ti spinge a fare un salto nel vuoto, a fidarti, a concedere e a concederti una seconda possibilità, nonostante le paure. Ha creato l'atmosfera giusta, quel mix di speranza e malinconia che accompagna la storia di Eduardo e Michela, e mi ha aiutato a immergermi completamente nel loro mondo emotivo.
D.. Scrivi anche poesie e ti stai cimentando nella sceneggiatura. Cosa cambia per te nel modo di raccontare una storia quando usi la poesia o il linguaggio visivo del cinema?
CARMELA: Passare dalla poesia alla narrativa e ora alla sceneggiatura è un viaggio affascinante che mi permette di esplorare diverse sfumature del racconto. Nella poesia, il modo di raccontare una storia è incredibilmente sintetico e evocativo. Ogni parola, ogni pausa ha un peso enorme. Si lavora molto sull'immagine, sull'emozione pura, lasciando al lettore ampio spazio per l'interpretazione. È un dialogo intimo, quasi sussurrato, che mira a toccare l'anima attraverso suggestioni.Con la sceneggiatura, il linguaggio cambia radicalmente, diventando visivo e dinamico. Qui la storia deve essere mostrata, non solo raccontata. Ogni dialogo, ogni azione, ogni descrizione serve a creare un'immagine che il pubblico vedrà sullo schermo. La sfida è trasformare le emozioni in gesti, gli stati d'animo in espressioni, e i pensieri in scene che possano essere filmate. C'è meno spazio per l'introspezione pura, e più per la narrazione attraverso l'azione e l'interazione. Si pensa in termini di inquadrature, ritmo, montaggio. È un modo di raccontare che richiede una grande precisione e la capacità di visualizzare la storia prima ancora che prenda vita. In entrambi i casi, l'obiettivo è lo stesso: connettersi con il pubblico, ma attraverso strumenti e linguaggi molto diversi.
D. Nel tuo romanzo si parla anche di segreti e di passato che torna. Quanto pensi che il tempo possa davvero cambiare le persone… e quanto, invece, lascia tutto immutato?
CARMELA:Nel romanzo, i segreti e il passato che torna sono elementi centrali, e credo riflettano una verità universale: il tempo può davvero operare trasformazioni profonde nelle persone, ma allo stesso tempo, ci sono aspetti della nostra essenza che rimangono sicuramente immutati. Le esperienze, le delusioni, le gioie ci modellano, ci insegnano lezioni e ci spingono a evolvere per andare avanti, per non mollare. Eduardo e Michela ne sono un esempio: sono cresciuti, hanno vissuto vite diverse, ma certi sentimenti, certi legami e persino certe ferite del passato continuano a influenzare il loro presente. I segreti, in particolare, hanno il potere di distorcere la realtà e di lasciare segni indelebili. Credo che il tempo possa sanare, permettere di perdonare, ma non sempre cancellare. A volte, è proprio accettare ciò che è stato, con le sue imperfezioni e i suoi misteri, che ci permette di andare avanti e di scoprire nuove versioni di noi stessi.
D. Hai parlato di un nuovo romanzo in arrivo. Puoi darci qualche anticipazione? E soprattutto: ci saranno ancora amore, Sicilia e magari… qualche bollicina?
CARMELA: Assolutamente sì! Sono entusiasta di poter dire che un nuovo romanzo è in arrivo, e posso anticipare che, fedele al mio cuore e alle mie passioni, ci saranno ancora l'amore e la Sicilia. Sarà una storia che, ancora una volta, esplorerà le complessità dei sentimenti umani, ambientata in luoghi suggestivi, non solo della mia amata isola. Il vino ci sarà in una chiave leggermente diversa, ma sempre con la stessa passione e attenzione. Posso aggiungere che ci saranno nuovi personaggi, nuove dinamiche e, spero, la stessa capacità di emozionare e di far sognare. Non vedo l'ora di poter svelare di più a tempo debito!
📌 Lasciateci nei commenti le vostre impressioni o una domanda che vorreste fare all’autrice!
Eccomi Readers, spero che anche questa volta vi siate appassionati tanto quanto me! Non dimenticate di lasciare un commento e di continuare a seguire il blog per tante altre avventure tra libri e autori. Alla prossima storia, con tante nuove emozioni da scoprire!
Nessun commento:
Posta un commento
Benvenuto/a nella mia vita ... lascia un commento, un giudizio e anche un opinione negativa se vi è... migliorarmi è il mio obbiettivo ^_^
Sarò felicissima di risponderti Ti aspetto!!!! e Grazie per aver fatto parte della mia Vita