Intervista a Silvia Lisena: Un Viaggio tra Amore, Salute Mentale e Letteratura
Oggi ho il piacere di presentarvi Silvia Lisena, una giovane autrice che ha già lasciato un segno profondo nel panorama letterario italiano.
Con il suo primo romanzo, Il Circo delle Meraviglie, Silvia ci porta in un mondo ricco di emozioni e riflessioni, affrontando temi complessi come l'amore incondizionato, la depressione e l'importanza di rispettare l'individualità dell'altro. Ma chi è davvero Silvia Lisena? Quali esperienze e passioni l'hanno condotta a scrivere una storia così intensa e commovente? È proprio questo che scopriremo insieme
nell'intervista di oggi.Ho avuto il privilegio di conoscere ( anche se virtualmente) Silvia e di conoscere più da vicino il suo percorso, le sfide affrontate nella scrittura e il messaggio che desidera trasmettere ai lettori. La nostra chiacchierata mi ha permesso di capire non solo la profondità dei temi trattati nel suo libro, ma anche la dedizione e la passione che Silvia mette in ogni suo progetto.
Silvia ha iniziato il suo viaggio nel mondo della scrittura con la silloge poetica Lacerti di anima, pubblicata nel 2022. Quest'opera, presentata a importanti eventi letterari come BookCity, rappresenta un primo passo nel suo percorso di esplorazione delle emozioni umane. Attraverso la poesia, Silvia ha dato voce ai frammenti di vita, alle esperienze personali e alle riflessioni che l'hanno segnata profondamente.
Con Il Circo delle Meraviglie, Silvia compie un ulteriore passo avanti, passando dalla poesia alla narrativa. Questo romanzo racconta la storia di Astrid e Daniel, due giovani che si incontrano in un mondo magico e affascinante, ma che devono fare i conti con le ombre che si nascondono nell'anima di Daniel. La loro storia d'amore è un viaggio emotivo che ci porta a riflettere sul significato dell'amore e sul confine tra il desiderio di aiutare chi amiamo e il rispetto per la loro individualità.
Durante l'intervista, Silvia con le sue risposte mi ha fatto conoscere come sia nata l'idea di questo romanzo, del processo creativo che l'ha portata a sviluppare i personaggi di Astrid e Daniel, e di come ha affrontato il tema della salute mentale. La sua sensibilità e il suo impegno per rappresentare in modo realistico e rispettoso la depressione e il trauma sono emersi chiaramente nelle sue risposte. Mi ha colpito la sua capacità di trattare argomenti così delicati con grande cura e rispetto, senza mai cadere nei cliché o nella superficialità.
Silvia, oltre a essere una scrittrice, è anche un'attivista per i diritti delle donne con disabilità. La sua esperienza in questo campo ha arricchito la sua scrittura, permettendole di affrontare temi sociali con una prospettiva unica e autentica. È evidente come il suo impegno e la sua passione per il sociale siano parte integrante della sua identità di autrice e come questi aspetti influenzino profondamente le storie che racconta.
Questa conversazione mi ha permesso di apprezzare ancora di più la complessità e la profondità del lavoro di Silvia Lisena. Il suo romanzo Il Circo delle Meraviglie non è solo una storia d'amore, ma un'opera che invita a riflettere su temi universali e attuali, come la salute mentale e l'amore incondizionato. È un libro che non solo emoziona, ma che stimola la riflessione e invita a guardare oltre le apparenze.
Non vedo l'ora di condividere con voi le risposte di Silvia alle domande che le ho posto. Sono sicura che vi emozioneranno e vi faranno riflettere tanto quanto hanno fatto con me.
INTERVISTA:
1-Il Circo delle Meraviglie è un ambiente suggestivo e affascinante. Cosa ti ha ispirato a scegliere un circo come ambientazione per la storia d’amore tra Astrid e Daniel?
Ho sempre visto il Circo come metafora della vita, dove ognuno si mostra in un determinato modo e in realtà può essere tutt'altro. È un ambiente sospeso tra ciò che è reale e ciò che vuoi che lo sia.
2-Il tema della salute mentale, in particolare la depressione di Daniel, è centrale nel romanzo. Come hai lavorato per rappresentare in modo realistico e sensibile questo aspetto?
Mi sono documentata molto leggendo articoli di psicologia, libri e testimonianze sia di chi aveva un problema di salute mentale sia di chi gli stava accanto per capire i vari punti di vista.
3-Astrid affronta il dilemma tra accettare l’oscurità di Daniel o cercare di cambiarlo. Come hai sviluppato questo conflitto interiore nel personaggio e cosa speri che i lettori apprendano da questa dinamica?
È qualcosa che tocca parzialmente la mia sfera personale, nel senso che nelle relazioni io sono sempre stata quella che voleva "salvare" l'altro anche a costo di sacrificare le mie energie e la mia serenità. Dopo tante batoste ho capito che il mio compito non era quello e che comunque non riuscire a salvare qualcuno non rappresenta una sconfitta, perché in fondo l'amore deve solo amare. Ecco ciò che spero i miei lettori possano apprendere dalla storia di Astrid e Daniel.
4-Nel romanzo, l’amore viene descritto come rispetto per l’individualità dell’altro. Qual è la tua visione dell’amore e come hai cercato di trasmetterla attraverso la storia di Astrid e Daniel?
Esattamente questa, in virtù di ciò che ho scritto sopra. Io ci ho messo anni a capirlo, in questo Astrid è stata molto più brava di me, ma credo che in una relazione sentimentale sana non ci debba essere né la pretesa di salvare né quella di farsi salvare. L'amore è condivisione di istanti, è l'arricchimento reciproco per rendersi persone migliori.
5-La figura di Daniel come acrobata aggiunge una dimensione fisica e simbolica alla sua lotta interna. Puoi parlarci di come hai scelto di rappresentare il suo personaggio e il significato del suo ruolo di acrobata?
L'acrobata è colui che sta sempre in equilibrio e ciò può sembrare un paradosso, visto che nel Circo riesce a mantenerlo e nella vita reale no. È molto aggrappato al personaggio che ogni sera impersona negli spettacoli perché riesce a fargli dimenticare ciò che ha perso, riesce perfino a restituirgli un minimo di senso a una vita che crede lo abbia perduto. L'incontro con Astrid lo porta a sovrapporre la dimensione "performante" e quella interiore, perché la relazione inevitabilmente scoperchia il vaso di pandora, e ciò è la causa dei molti momenti di crisi che i due si trovano ad affrontare.
6-Il “Morbo Nero” rappresenta un’importante metafora nel romanzo. Come sei giunta a creare questa immagine per descrivere la depressione di Daniel e cosa speri che essa comunichi ai lettori?
Non volevo dare una sfumatura medica al romanzo. Il morbo nero è qualcosa che appartiene a Daniel, qualcosa con cui si deve costantemente fronteggiare. Qualcosa che quindi aveva bisogno di un'identità per essere riconosciuto. Una volta che dai un nome al tuo nemico, prendi consapevolezza della sua esistenza e allora puoi iniziare a decidere che cosa fare a riguardo.
7-Astrid è una fotografa appassionata. C’è un parallelo tra il modo in cui lei vede il mondo attraverso l’obiettivo della macchina fotografica e il modo in cui cerca di comprendere Daniel?
Astrid è in cerca di un proprio stile e nel mentre fotografa tutto, persone, luoghi, momenti. Capirà l'importanza della fotografia come testimonianza di incontri, condivisioni ed emozioni, e il suo straordinario potere di rendere eterno tutto ciò.
8-Hai trattato temi complessi come la salute mentale e l’amore incondizionato. Quali sono state le sfide più grandi che hai affrontato nella scrittura di questo romanzo e come le hai superate?
Penso che la sfida più grande sia stata quella di voler creare una storia non convenzionale dove il lieto fine non è né scontato né tanto meno la cosa più importante. 0er comprendere il vero messaggio del mio libro i lettori dovrebbero lasciar cadere tutte le loro convinzioni e semplicemente viversi l'incanto di ogni pagina.
Conoscevi Silvia che ne pensate di questa bellissima intervista? leggerai questo meraviglioso libro che ci porta nelle due facce di sentimenti che abbiamo dentro e che magari teniamo nascosti dentro di noi?
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