17 luglio 2023

L'autore della settimana è Gabriel García Márquez

 


Gabriel García Márquez, scrittore colombiano, è considerato uno dei più celebri esponenti del realismo magico. La sua prosa ricca e scorrevole si caratterizza per strutture narrative articolate e trame complesse e allegoriche. Il suo romanzo più famoso, Cent'anni di solitudine, è considerato una delle opere più importanti del XX secolo. Nato nel 1927 ad Aracataca, Colombia, si trasferì a Barranquilla per studiare dopo la morte del nonno. Abbandonò poi gli studi di giurisprudenza e scienze politiche a Bogotà per dedicarsi alla scrittura. Nel 1982 ricevette il Premio Nobel per la letteratura.


Gabriel García Márquez iniziò la sua carriera giornalistica dopo i disordini del 1948 in Colombia. Lavorò come redattore e reporter per diversi giornali, tra cui "El Universal" e "El Heraldo". Nel 1954 si trasferì a Bogotà e lavorò per "El Espectador" come reporter e critico cinematografico. Successivamente, trascorse del tempo a Roma e Parigi. Nel 1958, dopo un soggiorno a Londra, si stabilì in Venezuela, dove sposò Mercedes Barcha. Visitò anche Cuba e divenne amico di Fidel Castro e Che Guevara. Lavorò per l'agenzia Prensa Latina a Bogotà e New York. Nel 1961 si trasferì in Messico a causa di problemi politici negli Stati Uniti. Nel 1971, durante l'"affaire Padilla", si rifiutò di firmare una lettera di critica al governo cubano, a differenza di molti altri intellettuali socialisti e comunisti. Ciò causò la rottura del suo rapporto con Mario Vargas Llosa, che lo colpì con un pugno in un litigio nel 1976. Nel 2007, vi fu una parziale riappacificazione tra i due scrittori. García Márquez fu anche cofondatore della Scuola Internazionale di Cinema e TV a Cuba.

Dopo il suo esordio letterario nel 1955, Gabriel García Márquez si dedicò intensamente alla scrittura, pubblicando numerosi romanzi e saggi. Il suo capolavoro, Cent'anni di solitudine (1967), lo consacrò come uno dei più grandi autori del realismo magico. Nel 1973, in segno di protesta per il colpo di stato cileno, abbandonò temporaneamente la letteratura per dedicarsi al giornalismo. Nel corso degli anni, García Márquez visse tra il Messico, Cartagena de Indias, L'Avana e Parigi, e nel 1982 ricevette il Premio Nobel per la letteratura. Si impegnò anche come mediatore per la pace in Colombia e sostenne il socialismo del XXI secolo, criticando la politica proibizionista sulle droghe e favorendo una politica di mediazione e pace tra governo, cartelli dei narcotrafficanti e gruppi guerriglieri come le FARC.

Negli anni 2000, a Gabriel García Márquez viene diagnosticato un linfoma. Durante il periodo di cura, inizia a scrivere le sue memorie e nel 2000 si diffonde erroneamente la notizia della sua imminente morte. Nel 2002 pubblica la prima parte delle sue memorie intitolate "Vivere per raccontarla". Nel 2005, dopo aver sconfitto il cancro, pubblica il suo ultimo romanzo, "Memoria delle mie puttane tristi". Nel 2010 pubblica il saggio "Non sono venuto a far discorsi", una raccolta di discorsi pronunciati in varie occasioni. Nei suoi ultimi anni, circolano voci sulla sua malattia di Alzheimer, ma la notizia viene negata dalla sua famiglia. Tuttavia, la sua salute peggiora e muore il 17 aprile 2014 a Città del Messico. La sua morte viene commemorata con un lutto nazionale di tre giorni in Colombia.

il suo  stile letterario è  uno dei principali scrittori del boom letterario latinoamericano degli anni '60 e '70. Il suo romanzo più famoso, Cent'anni di solitudine, è considerato un esempio emblematico del realismo magico nella letteratura latinoamericana. L'opera rappresenta una metaforica interpretazione critica della storia colombiana attraverso la storia della famiglia Buendía, incorporando miti e leggende locali e affrontando temi come la politica, l'economia, la guerra e il tempo ciclico. Lo stile di García Márquez si caratterizza per l'intreccio di realtà e mito, l'utilizzo di prolessi e analessi, e un linguaggio poetico nella prosa. L'autore trae ispirazione da diversi scrittori e movimenti letterari, come il surrealismo, l'espressionismo e il neobarocco-decadente, creando uno stile unico e riconoscibile. La sua influenza si estende anche ad altri scrittori latinoamericani successivi.




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