20 novembre 2025

SCRITTORI IN EVIDENZA: Lisa Guerrini

 


Lisa Guerrini : tra emozioni, scrittura e mondi immaginari .

 

Oggi vi porto alla scoperta di Lisa Guerrini, un’autrice che sa raccontare l’animo umano con delicatezza, intensità e autenticità. Nata  Bologna, Lisa ha costruito la sua vita tra passione per la lettura, amore per gli animali e una curiosità inesauribile verso il mondo che la circonda. Dopo la licenza linguistica, ha conseguito la laurea in Lettere Moderne presso l’Università di Bologna e oggi lavora come impiegata amministrativa.

Oltre alla scrittura, Lisa coltiva interessi che arricchiscono la sua creatività: ama visitare giardini, ville storiche e castelli, ascolta musica classica e rock, e da sempre porta con sé l’amore per i libri che ha coltivato fin da bambina. La scrittura è entrata nella sua vita in adolescenza e da allora è diventata per

lei uno spazio di libertà e introspezione.

I suoi libri

Lisa ha pubblicato finora due romanzi con Another Coffee Stories:

  • Violetta Selvatica (2023): una storia narrata attraverso i diari di Cloe, che ci guida tra sogno e realtà, tra fragilità e crescita personale. Cloe impara a confrontarsi con i propri limiti e a coltivare le passioni senza esserne sopraffatta, trovando nella scrittura un vero alleato per affrontare la vita.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
  • Questo Fragile Incanto (2025): ambientato a Bologna, racconta la complessa vicenda di Adele e
    Davide, due anime che si incontrano tra desiderio, emozioni potenti e dilemmi morali. Una storia che esplora l’intensità dei legami umani e la tensione tra ragione e sentimento, lasciando al lettore un finale aperto e ricco di riflessioni.

 

 

 

Ma passiamo all'intervista:


1- Lisa, sei nata e cresciuta a Bologna, città che ritorna anche nei tuoi romanzi: quanto questa città influenza la tua scrittura e le tue ambientazioni?

 

LISA: Ogni strada, ogni vicolo, ogni particolare di Bologna risveglia emozioni in me perché sono legatissima alla mia città. Bologna, a mio parere, è magica e al tempo stesso malinconica e lo trovo il luogo perfetto in cui ambientare le mie storie, che contengono e mescolano magia e malinconia. Non riuscirei a pensare a un'ambientazione diversa per i miei personaggi, in particolare per i protagonisti di Questo fragile incanto, che quasi (anzi, senza il quasi) vedo passeggiare per le vie di Bologna, avvolti da un'atmosfera suggestiva, romantica, un po' cupa, che rispecchia le loro sensazioni.

 


2-Hai iniziato a scrivere in adolescenza: ti ricordi il momento preciso in cui hai sentito che la scrittura sarebbe diventata parte fondamentale della tua vita?

 

LISA:Ho iniziato a scrivere a diciassette anni e la prima cosa che ho scritto è stato un romanzo drammatico, a cui hanno fatto seguito racconti dello stesso genere. Il dramma mi ha dunque sempre affascinato e credo che difficilmente riuscirei a scrivere una storia che non contenga almeno una piccola componente drammatica. Per il resto, non ho quasi mai smesso di scrivere, ma è solo negli utlimi anni che la scrittura per me è diventata una vera e propria esigenza. Credo di essermi accorta all'improvviso che non ci potrebbe essere niente di più appagante e confortante per me. La scrittura è il mio rifugio, è il luogo sicuro sempre pronto ad accogliermi e, soprattutto, è davvero l'unico contesto in cui riesco a essere me stessa e a esprimere la mia personalità senza filtri.

 


3-In Violetta selvatica affronti temi delicati come ansia, ossessioni e fragilità emotive. Quanto c’è di autobiografico in Cloe e quanto invece nasce solo dall’immaginazione?

 

LISA:C'è molto di me in Cloe. Anch'io sono una persona introversa e amante della solitudine e anch'io sono stata una bambina che trascorreva più tempo nel suo mondo immaginario che nel mondo reale, con tutte le conseguenze del caso. Estraniarsi troppo e per troppo tempo dalla realtà ha, infatti, i suoi lati negativi, che io stessa, come Cloe, ho conosciuto. L'ansia è una costante della mia vita, fin da quando ero una ragazzina. Il disturbo ossessivo-compulsivo, che ho descritto in modo dettagliato perché anch'io ne soffro, è un effetto dell'ansia. Devo dire, però, che scrivere mi aiuta molto a controllare i miei disturbi e credo sia proprio per questo che ho creato un personaggio che riesce a fare delle sue fragilità la sua forza. Volevo infatti dimostrare (a me stessa, soprattutto) che, anche nei momenti più bui, è sempre possibile rimettersi in gioco per combattere l'apatia e ritrovare il proprio valore. In conclusione, Cloe mi assomiglia molto, ma non mi assomiglia in tutto. Nel corso della stesura del romanzo ho cominciato a vederla più che altro come un'amica, con cui fare un viaggio introspettivo verso la guarigione e la rinascita.

 


4-Questo fragile incanto è una storia forte e complessa, che sfida tabù e convenzioni sociali. Come ti sei approcciata alla relazione tra Adele e Davide senza cadere nel giudizio morale?

 

LISA:Adele e Davide sono nati nella mia testa ancora prima della loro storia, con tratti fisici e aspetti caratteriali ben definiti, proprio come persone in carne e ossa. Allo stesso modo, anche il principale ostacolo che li separa, i loro trentadue anni di differenza, è stato fin da subito un elemento imprescindibile per me e senza il quale non sarei riuscita a costruire la loro storia. Volevo scrivere un romanzo d'amore che uscisse un po' dagli schemi, capace di colpire il lettore per la tematica inusuale. Era necessario, quindi, che la relazione tra i due protagonisti risultasse improbabile, forse (ma dico forse) impossibile. Di giudizio morale si parla nel romanzo, ma senza prendere posizioni perché il mio intento era quello di celebrare l'amore nella sua forma più pura e intensa, indipendentemente dall'etica o dai dubbi morali e ho voluto lasciare i personaggi liberi di scegliere. In fondo, l'amore non si può spiegare e, per questo motivo, non può mai veramente essere considerato "sbagliato". Poi, ovviamente, sta al lettore decidere, secondo il suo punto di vista, se certi limiti non andrebbero mai superati o se, al contrario, l'amore vince sempre su tutto.

 


5-Nei tuoi libri la scrittura e i diari diventano strumenti di consapevolezza e salvezza per i personaggi. Per te, scrivere ha avuto lo stesso ruolo nella vita reale?

 

LISA: A dire il vero, a differenza di Cloe di Violetta selvatica, io non ho mai scritto diari con l'intenzione di autoanalizzarmi o di studiare i miei disturbi e le mie fragilità. Tuttavia, ho comunque fatto della scrittura una terapia perché, pian piano, vivere nel mio mondo immaginario ha dato i suoi frutti. Se c'è stato un periodo in cui mi ha limitato nelle scelte e ha ostacolato il mio già difficile rapporto con la realtà, da un certo momento in poi si è rivelato fonte di risposte e di rinnovamento. La scrittura negli anni mi ha cambiata e credo mi abbia già in parte trasformata nella persona che ho sempre desiderato essere.

 


6-I tuoi romanzi toccano corde emotive molto profonde, dalla perdita al desiderio, dalla paura alla speranza. Qual è l’emozione più difficile da trasmettere sulla pagina?

 

LISA:Penso che un po' tutte le emozioni siano difficili da trasmettere sulla pagina perché c'è sempre il rischio di cadere nella banalità, di ripetersi, di non creare contenuti originali. In particolare, quando si sceglie di narrare una storia d'amore, il pericolo di scrivere qualcosa di poco credibile o di troppo melenso è sempre dietro l'angolo. Io poi, normalmente, non leggo romanzi d'amore. Preferisco i gialli, i thriller, gli horror. Diciamo che ho voluto mettermi alla prova e ho cercato semplicemente di scrivere ciò che vorrei leggere. Per farlo, ho scelto di parlare di emozioni taciute, più che di emozioni manifestate apertamente.

 


7-Oltre alla scrittura ami gli animali, la musica e i luoghi storici. Pensi che queste passioni filtrino nei tuoi romanzi, magari come dettagli che arricchiscono l’anima dei tuoi personaggi?

 

LISA: Sono cresciuta tra gatti, libri, musica e arte. Ho trasmesso ai miei personaggi la passione per la musica, che, per una persona che vive per tre quarti della giornata con la testa tra le nuvole, è una compagnia fondamentale. Per quanto riguarda la mia passione per i luoghi storici e gli animali, posso dire che riflette due tratti del mio carattere che mi accomuna ad alcuni miei personaggi. Io sono molto introversa e molto solitaria, come dicevo prima. Con gli animali non ho difficoltà a comunicare e le ville storiche mi fanno sentire a mio agio perché amo restare sola con me stessa in un luogo affascinante che richiama il passato e che mi permette di viaggiare con la fantasia (come se non lo facessi già abbastanza anche in tutti gli altri contesti...). In entrambi i miei romanzi ho messo in luce gli aspetti positivi di una personalità introversa e solitaria perché, nel tempo, mi sono stupita io stessa di quanti ce ne siano.

 


8-Guardando al futuro: stai già lavorando a un nuovo progetto letterario? Se sì, puoi anticiparci qualcosa?

 

LISA:Ho tanti progetti. Scrivo continuamente, anche quando mi sembra di non avere niente da scrivere, anche quando non ne ho voglia, anche quando dovrei fare altro. Ho diverse storie già costruite, ma su cui devo ancora lavorare tanto. Storie di rapporti complicati e conflitti. E aggiungo una curiosità: la prima stesura io la faccio sempre a mano, alla vecchia maniera. Non sono mai riuscita a fare diversamente. È stancante e richiede molto più tempo, ma regala davvero grandi soddisfazioni.

 

 

 

 

💫 Chi legge Lisa non legge solo storie: entra in mondi dove le emozioni diventano personaggi e ogni parola è una porta che conduce all’anima.

 

 

Eccomi Readers, spero che anche questa volta vi siate appassionati tanto quanto me! Non dimenticate di lasciare un commento e di continuare a seguire il blog per tante altre avventure tra libri e autori. Alla prossima storia, con tante nuove emozioni da scoprire! E seguimi su Instagram per vedere i reel che realizzo con autori e case editrici.

 


 


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