30 maggio 2024

SCRITTORI IN EVIDENZA: Venda J. Croft

 


Intervista a Venda J. Croft: Scoprendo l’Autrice di “L’Agenzia Napoli”

Giorgia De Lorenzo, conosciuta come Venda J. Croft, è una scrittrice che ha saputo trasformare la sua passione per la scrittura in una carriera variegata e affascinante. Nata a Torino nel 1986, ha vissuto a Latina e Benevento, attraversando l’Italia da nord a sud. Attualmente lavora a Roma nella segreteria di un liceo, ma il suo cuore è rimasto a Ravenna.

Il cibo preferito di Giorgia è il sushi. Ama il libro "It" di Stephen King, è un'appassionata di manga e il suo preferito è "Saiyuki" di Kazuya Minekura. Il suo film preferito è "Invito a cena con delitto".

Laureata in Filologia Moderna alla Federico II, Venda è un’umanista appassionata di Dante e Guccini. Ama leggere, cucinare, guardare film e serie TV, collezionare manga boys love e ricreare le sue OTP con i Funko Pop. Ciclicamente rifà il test delle 16 personalità, solo per il

gusto di vedersi riconfermare ENTP nei secoli dei secoli.


Ha bisogno di storie, le immagina e ogni tanto le scrive da quando andava in terza elementare. Fa parte di @UnoCollettivo, una micro realtà self, queer e dedita all’angst (ma con happy ending, perché sempre di romance stiamo parlando). Nel Collettivo, oltre a provare a procrastinare poco, beta lə colleghə, sproloquia nelle caption dei post e dà fastidio a blogger e bookstagrammer in DM. Le piacerebbe essere più social, ma resta un buon proposito per un fantomatico “anno che verrà”.


Ha pubblicato racconti in tre raccolte: “Sotto pelle” nella raccolta “Red Strings”, “Un angolo accogliente” nella raccolta “Succede ad Halloween”, e “1 e 2” nella raccolta “Pride!”. Un anno fa ha pubblicato il suo primo romanzo: “A quattro passi di distanza”, un retelling molto libero di Bridget Jones in chiave MM.

Il 6 settembre uscirà con @luxlabbooks “L’Agenzia Napoli”, un romance MM fantascientifico che fa parte della serie “Soglie Instabili”, di cui sono già usciti “L’Agenzia Milano”, “L’Agenzia Venezia” e “L’Agenzia Archivio”, scritti da Daniela Barisone (@queenseptienna) e @juls.sk.vernet. Venda ha molte storie in cantiere e spera di pubblicarne un’altra l’anno prossimo, ambientata in una fattoria, sempre romance, sempre MM.

Intervista a Venda J. Croft

1. Venda, hai una carriera molto varia e interessante. Come hai conciliato il tuo lavoro nella segreteria di un liceo con la tua passione per la scrittura?

Non benissimo, lo ammetto. Diciamo che vado molto a periodi: quando riesco a concentrarmi e quando pratico procrastinazione a oltranza. A scuola spesso non abbiamo orari, ci sono volte che esco di casa prima delle 8 e mi ritiro alle 5 del pomeriggio. La stanchezza mentale non è poca, passare da ore al PC in segreteria ad aprire il portatile a casa per scrivere è impegnativo. Però scrivere è quello che voglio fare. Devo dire che aiutano molto iniziative come il NaNoWriNo di novembre e il Camp NaNo di aprile, mesi di full immersion nella scrittura con traguardi da raggiungere e gruppi di scrittura di supporto, soprattutto con il Collettivo.

2. La tua laurea in Filologia Moderna e la tua passione per Dante e Guccini influenzano il tuo stile di scrittura? Se sì, in che modo?

Oddio, magari! Non voglio tirare in ballo Dante perché per me è un amore grandissimo dai tempi del liceo, ma pagherei oro per avere l’immediatezza descrittiva delle canzoni di Guccini. Sa creare quadri finiti e dettagliati con pochi versi, ci sono canzoni che, se chiudo gli occhi, posso vedere. E i personaggi che racconta sono davvero belli. Forse sì, forse se amo scrivere è anche merito loro.

3. Nel tuo primo romanzo "A quattro passi di distanza", hai creato un retelling di Bridget Jones in chiave MM. Cosa ti ha ispirato a reinterpretare questa storia in un contesto così diverso?

Di base, Colin Firth. Dopo aver visto i due film di Kingsman, e aver visto la chimica pazzesca che ha con Taron Egerton (sua costar), sono rimasta folgorata. Anche perché quella chimica non è solo on screen, te la ritrovi nelle interviste, agli eventi, ogni volta che vengono inquadrati e respirano la stessa aria. La mia anima di fangirl non ha resistito, da lì a scriverci un romanzo, il passo è stato breve. Bridget Jones è stata la scintilla che mi ha dato una situazione su cui lavorare. Solo che poi, andando avanti con le pagine, la storia ha preso una strada sua, con altri intrecci che si sono distaccati, diventando originali.

4. Hai pubblicato racconti in diverse raccolte. Quale tra questi lavori ti è più caro e perché?

“Un angolo accogliente”, racconto scritto per una raccolta a tema Halloween. Mi è più caro degli altri per due motivi: i protagonisti sono gli stessi di “A quattro passi di distanza”, li ritroviamo un annetto dopo i fatti del romanzo; e poi perché ho ripreso in parte un’idea che avevo sviluppato quando facevo la terza media e l’insegnante di italiano ci disse di scrivere un racconto lungo di fantasia. Oggi non so che fine abbia fatto (stampato e rilegato all’epoca), ma l’idea non mi ha abbandonato.

5. La tua prossima uscita è "L’Agenzia Napoli", un romance MM fantascientifico. Puoi dirci qualcosa di più su questa serie e su cosa possono aspettarsi i lettori da questo nuovo capitolo?

Il progetto “Soglie Instabili” è davvero fighissimo! Si tratta di romanzi autoconclusivi, ognuno che racconta la storia e l’avventura di una coppia diversa, ma con un unico filo conduttore: l’Agenzia, questa organizzazione che non esiste ma che tuttavia ha le stesse dinamiche di tutti gli uffici del mondo. Ce n’è una in ogni città, con i suoi problemi e gli orrori cosmici con cui combattere. I primi tre volumi (Milano, Venezia e Archivio) sono stati scritti a quattro mani da due autrici che ammiro molto, e che vivono a Milano e a Venezia. Quindi puoi immaginare che tutto quello che si legge è genuino, è vissuto, è conosciuto, e ti assicuro che si capisce perfettamente. Quindi, mentre leggevo le loro storie, il mio cervello ha iniziato da solo a plottare un’avventura ambientata a Napoli, città che amo molto e in cui ho vissuto negli anni dell’università. Ho avuto il permesso di scriverla e non mi sono tirata indietro, in poco più di un mese avevo buttato giù la prima bozza. I lettori sicuramente possono aspettarsi una storia in cui ho messo tantissimo di me, del mio vissuto, di quegli anni bellissimi. I posti che descrivo sono quelli che ho frequentato ogni giorno per tanto tempo, alcuni personaggi sono caratterizzati su persone con cui ho convissuto e condiviso tantissimo. Pensa che uno dei due protagonisti insegna Filologia Dantesca alla Federico II, e indovina chi si è laureata due volte proprio in quella materia?

6. Sei una parte attiva di @UnoCollettivo, una realtà self queer. Come ha influenzato questa esperienza il tuo approccio alla scrittura e alla pubblicazione?

Il Collettivo è un’esperienza bellissima, che per me ha reso la pubblicazione una realtà. Mi confronto ogni giorno con persone talentuose che stimo e ammiro, a cui voglio bene, con penne che hanno scritto alcune delle mie storie preferite. Le sessioni di scrittura in chat e/o in videochiamata, le bacchettate dalla nostra editor, la meraviglia quando una delle nostre grafiche ci mostra una nuova cover o un’illustrazione, i consigli seminati nei betaggi delle storie che scrivo, i meme stupidi e le gif per spronarci. Tutto questo mi ha aiutato a crescere, a correggere errori, a migliorare molto, e ne sono davvero grata.

7. Ami collezionare manga boys love e ricreare le tue OTP con i Funko Pop. In che modo queste passioni influenzano la tua creatività e il tuo lavoro come scrittrice?

Mi nutro di quello che voglio scrivere. Storie MM, queer, influenzate dai fandom come ogni brava fangirl cresciuta a pane e fanfiction. Gli spunti possono arrivare in ogni momento e da qualsiasi cosa, sicuramente le passioni hanno un canale privilegiato. Io sto qui, pronta ad accoglierli.

8. Hai menzionato di avere molte storie in cantiere. Qual è il progetto futuro che ti entusiasma di più e perché?

Ci sono persone che verranno sotto casa con i forconi per la risposta che sto per dare, ma il progetto che sono più ansiosa di riprendere in mano e in cui immergermi è “Riva”. I forconi sono per due motivi, entrambi validissimi: primo, perché credo di averlo cominciato a scrivere qualcosa come 15 anni fa (no joking) e ancora non lo realizzo; secondo, perché ho un altro romanzo praticamente finito – mi mancano gli ultimi 2 o 3 capitoli da scrivere – e mi sono un pochino bloccata, ma anche quello devo finirlo. “Riva” è un nome provvisorio, ovviamente. È una storia urban fantasy, sempre MM ma anche con altri personaggi e rapporti più generalmente queer. Ci sono licantropi, cacciatori, sciamani, Maestri di Spada dalla vita lunghissima, negromanti, veggenti, umani. Prima o poi arriverà il momento di questa storia.

Abbiamo avuto il piacere di conoscere meglio Venda J. Croft, alias Giorgia De Lorenzo, una scrittrice appassionata e versatile con una carriera ricca di sfaccettature. Dalla sua infanzia segnata dall’amore per la scrittura, passando per la sua formazione umanistica e il lavoro nella segreteria di un liceo, fino alla sua partecipazione attiva in @UnoCollettivo, Giorgia dimostra che la passione e la dedizione possono portare a risultati sorprendenti.

Non vediamo l'ora di leggere "L’Agenzia Napoli" e di scoprire le mille altre storie che ha in cantiere. La sua capacità di intrecciare elementi personali con influenze letterarie e culturali promette sempre nuove emozioni per i suoi lettori.

Se siete appassionati di romance MM, di fantascienza o semplicemente di storie ben scritte, non perdetevi i suoi lavori e seguite il suo percorso che promette di essere sempre più avvincente.

Continuate a seguirci per altre interviste e scoprire nuovi talenti della letteratura contemporanea!





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