15 maggio 2025

SCRITTORI IN EVIDENZA: Roberta De Tomi

 

Roberta De Tomi – La voce poliedrica della narrativa italiana

Oggi vi presentiamo Roberta De Tomi, autrice poliedrica nata in provincia di Modena nel 1981 e laureata al DAMS di Bologna. Con una carriera che spazia dalla narrativa fantasy al thriller, passando per l’erotico e il romance, Roberta si è distinta per la sua capacità di esplorare generi diversi con uno stile personale e coinvolgente.

Roberta ha pubblicato con numerosi editori indipendenti e ha ricevuto riconoscimenti importanti, tra cui il premio “Giovane Talento” Pellicanolibri e il “Premio Adriatico – Un mare che unisce” per la Narrativa

edita nel 2023. Inoltre, è co-sceneggiatrice del docu-film "Ricostruzione. Emilia-Romagna 2012-2022", prodotto da Wildcom Italia.

🎥 I SUOI LAVORI
Roberta ha esplorato diversi generi letterari:


Retelling: Alice nel labirinto (Dae Editore, 2017), premiato con il secondo posto ex-aequo al Trofeo Cittadella nel 2019, e Alyssa, l’ultima sirenetta (DAE, 2022).

Fantasy: L’angelo caduto di Feerilandia (Sága Edizioni, 2024) e Melody la Vestale di Inventia (Delos Digital, 2024), due opere che uniscono mondi fantastici a temi profondi come identità e destino.

Romance spicy: Love Beat (Dri Editore, 2024), un tuffo nel mondo della musica e delle passioni travolgenti.

Thriller: Trappola d’ardesia (Sága Edizioni, 2021), un racconto avvincente di mistero e suspense.


Erotico: Chick Girl – Azalee per Veridiana (Delos Digital, 2016) e Abuso d’amore (Delos Digital, 2022), storie intense e provocatorie.

Apocalittico: Gen Z. Zombie in una notte di mezza estate (Delos Digital, 2023) e Gen Z. Il canto della Resistenza (Delos Digital, 2023), racconti di sopravvivenza e ribellione in un mondo sconvolto.

🎤Ecco a voi l'intervista che abbiamo realizzato insieme:

D-Roberta, la tua carriera spazia dalla narrativa fantasy all'erotico, passando per thriller e romanzi sentimentali. Come riesci a gestire la scrittura in generi così diversi e quale senti più vicino alla tua voce interiore?

ROBERTA: Da lettrice onnivora, s crivere generi diversi è stato per me (e resta) importante, perché mi ha permesso (e permett e ancora ) di mettermi alla prova, di sperimentare con le storie e lo stile . Ammetto che questa scelta non è stata esente da critiche (sempre accettate perché costruttive ) dato che diverse persone mi hanno consigliato di incanalarmi in un genere preciso … e una ragione! Il fatto di essere riconosciuto in un genere mi avrebbe permesso di creare un pubblico di lettori più “solido” e in tempi più rapidi. Ma d'altra parte, questo spaziare mi è tornato utile nella mia attività di ghostwriter e di consulente di scrittura, rendendomi versatili le richieste molto diverse e stimolanti .
Certo, come autrice, negli ultimi due anni mi sto sempre più specializzando nei generi fantastico e romance. Magia e amore vanno a braccetto, sempre… fermo restando che dal mio punto di vista le belle storie vanno ben oltre le distinzioni di genere.


D-Hai reinterpretato personaggi iconici come Alice e la sirenetta con uno sguardo moderno e personale. Cosa ti affascina dei retelling e come scegli le storie da rielaborare?

ROBERTA:I rivisitation sono una bellissima occasione per incontrare un'autrice o un autore, per conoscerne e approfondirne lo stile, ad arrivare alla tua versione. Dietro a un rivisitazione c'è uno studio che apre a un mondo... e ti migliora come penna. Alice è stata il frutto di una commissione da parte di Dario Abate Editore, un'occasione straordinaria che mi è stata data, nonché una sfida. È stato altresì un modo per dare voce a un'esigenza di emancipazione femminile, una ricerca che ci porta ad affrontare l'assurdo che ci circonda per ritrovare noi stess i . Anche ne la Sirenetta c'è questa esigenza: cercare un proprio ruolo nel mondo , esplorare la propria identità con tutte le implicazioni annesse e connesse . Le storie da rielaborare sono autentici viaggi, ci riportano a gli archetipi che rappresentano quello che siamo. In questo quadro la magia si configura come un processo di trasformazione che risulta molto più reale e concreto di quello che si pensa.

D-La musica sembra avere un ruolo importante nella tua vita e anche nelle tue opere, come in Love Beat. In che modo le tue influenze musicali ispirano la tua scrittura e la costruzione dei personaggi?

ROBERTA:La parola è musica, le storie sono musica e si costruiscono su un ritmo. Fatico a pensare a una storia privata di musicalità, al di là delle mie passioni. Love Beat racconta anche le dinamiche dello spettacolo; dinamiche che conosco bene, sia perché sono stata giornalista, sia perché anni fa ho sostenuto delle audizioni, un po' per gioco. Non sono andate bene, ma mi hanno permesso di conoscere le dinamiche di un mondo, le sue luci e le sue ombre. A tutto questo a ggiungo la mia passione per la danza: la musica è sempre lì, il cuore che batte, le emozioni, il corpo che siamo noi… e tanto amore a sostenerlo !



D-In L’angelo caduto di Feerilandia e Melody la Vestale di Inventia tratti temi profondi come la perdita, la memoria e l’identità attraverso l’urban fantasy. Che importanza hanno per te le tematiche emotive nei mondi fantastici?

ROBERTA:I mondi fantastici sono attraversati dalle emozioni perché l' o stesso essere umano è attraversato dalle emozioni . E quando queste emozioni, insieme alla magia, alla fantasia, fanno cadere i muri della razionalità , scopriamo che c'è altro, che il nostro mondo, il visibile, sono solo una parte del nostro vivere. Al contempo, le emozioni sono vita, sono un flusso inarrestabile che, con la volontà, possono aiutarci a costruire mondi alternativi. La magia non è una “fola” citando parte dei titolo di un'opera di Giuseppe Pederiali; la magia è trasformazione e noi possiamo trasformarci e trasformare il mondo, non pensando a qualcosa di zuccheroso, non a un lieto fine consolatorio e roseo, ma rovesciando la nostra ottica .


D-Nei tuoi romanzi spesso dai spazio a protagoniste femminili forti ma imperfette, come Dorys, Melody, Rebecca. Cosa vuoi trasmettere ai lettori attraverso le loro fragilità e i loro percorsi di crescita?

ROBERTA:La fragilità, i lati ombra fanno parte del nostro essere umani e quindi, ci rispecchiamo di più in questi personaggi. Ma la loro forza sta nella possibilità di migliorarsi, e anche noi, come persone, possiamo migliorarci, anche se può essere doloroso e può metterci di fronte alle nostre mancanze e a scelte cruciali ma necessarie . Spesso è più comodo restare nella nostra ombra, piuttosto che cercare la luce. Ma io credo che, senza mai negare le ombre che fanno comunque parte del nostro essere, la luce possa portare all'evoluzione. Significa crescere, del resto è parte dell'arco di trasformazione dei miei personagg i.


D-Nel 2023 hai ricevuto due importanti riconoscimenti letterari. Che significato hanno per te questi premi e in che modo influenzano il tuo rapporto con la scrittura e con i lettori?

ROBERTA:Ricevere questi premi è stato per me un grande onore, nonché un riconoscimento ad anni di lavoro tosto . Anni in cui non sono mancati errori, trasformati in esperienze, ma anche bellissimi incontri e momenti di crescita . Ma questi premi rappresentano anche un onere, meglio ancora, un monitor a migliorarmi, proprio per dare ai lettori qualcosa in più. E spero di poterci riuscire e di avanzare ulteriormente, magari potendo tagliare traguardi sempre più “importanti”.

D-Come insegnante di scrittura creativa, quali consigli dai più spesso ai tuoi allievi e qual è l'errore più comune che vedi commettere da chi si avvicina alla narrativa per la prima volta?

ROBERTA:Dalla mia esperienza di docente, meglio ancora la definizione di consulente, ho visto sempre molta curiosità nell'approccio alla scrittura creativa, con il desiderio di divertirsi (che è tra i mi ei obiettiv i ). Forse il più grande “errore” che noto è la fatica a usare la scrittura per ribaltare le prospettive e approfondire le emozioni. Il che non significa che gli allievi devono non raccontare qualcosa di scabroso o raccon ta re il loro privato senza pudore; NO , la questione è un'altr a , ed è legata al fatto che siamo in un mondo talmente pieno di schemi ed etichette (e negli ultimi anni le etichette si sono moltiplicate), che per gli allievi è difficile uscire dalle righe, pasticciare una fiaba, stravolgendola, ad esempio . Per questo, a volte indica il non-sense come una chiave di liberazione. Mettersi sulla pagina e scrivere senza dare un senso… che poi il senso c'è, tra le parole, basta cercarlo! Poi, ovviamente, si torna alla narrazione strutturata... ma quanto è importante cercare l'espressione personale, la voce, magari con un tocco di follia carrolliana? Quando faccio fare questi esercizi, le persone si divertono e quando tornano a scrivere testi più strutturati, hanno un'altra visione. Così sono più propensi a lasciarsi andare, a osare ea scavare.


D-Hai scritto anche per il cinema, come co-sceneggiatrice di Ricostruzione. Emilia-Romagna 2012–2022. Cosa cambia per te nel passaggio dalla pagina scritta alla sceneggiatura, e c'è un'opera che vorresti vedere trasposta sul grande schermo?

ROBERTA:Sceneggiare una storia richiede perizia tecnica, ma ha sempre il suo fascino. Mi piacerebbe vedere sullo schermo “L'angelo caduto di Feerilandia”, anche se qualcuno mi ha indicato “Love Beat” come opera papabile. Chissa…

 

 

 

 


Se volete saperne di più su Roberta e sui suoi libri, continuate a seguirci per scoprire tutti i retroscena delle sue storie e del suo processo creativo. 😉

 

Eccomi Readers, spero che anche questa volta vi siate appassionati tanto quanto me! Non dimenticate di lasciare un commento e di continuare a seguire il blog per tante altre avventure tra libri e autori. Alla prossima storia, con tante nuove emozioni da scoprire!
 


1 commento:

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