Tra fantasmi, misteri e l'amore impossibile
Oggi ho il piacere di ospitare Elisa Cappelli, autrice di paranormal gothic romance, che ci porta nel suo mondo fatto di mistero, magia e sentimenti che sfidano la morte.
Chi è Elisa Cappelli
Nata nel Delta del Po nel 1977, Elisa coltiva fin da giovane una grande passione per la scrittura. Dopo la maturità linguistica e una laurea in Economia del Turismo, ha vissuto all’estero, ma i libri e la scrittura sono sempre stati la sua bussola.
Ha iniziato con la poesia nel 2007, per poi approdare alla prosa nel 2010. Nel frattempo, ha partecipato attivamente alla vita culturale del suo territorio: organizzando eventi, fiere del libro, reading e concorsi
letterari, e supportando autori locali nella revisione dei loro testi.Dal 2013 ha intrapreso un percorso di crescita personale che l’ha portata a esplorare discipline olistiche, e nel 2022 ha deciso di fare della scrittura la sua professione, formandosi come editor e writing coach presso Rotte Narrative. Oggi Elisa si definisce autrice di paranormal gothic romance, esplorando la magia del mondo e il mistero dell’animo umano.
Nel dicembre 2024 ha pubblicato il suo romanzo Sussurri – I Fantasmi di Ca’Ligo, una storia ambientata tra le nebbie del Delta del Po dove un amore impossibile tra un ragazzo fantasma, Morgan, e una studentessa, Agatha, porta a galla segreti, misteri e presenze inquietanti in un’antica villa veneziana.
Con questo romanzo, Elisa ci mostra come il confine tra vita e morte possa essere sottile e come l’amore possa manifestarsi nei modi più inattesi.
Ma passiamo all'intervista :
1- Nel tuo romanzo il velo tra vita e morte è sottilissimo. Ti chiedo: qual è stata la tua esperienza personle o la tua ispirazione che ti ha fatto scegliere i fantasmi come protagonisti di una storia?
ELISA:
Ho sempre avuto una spiccata sensibilità e la tendenza a guardare oltre la realtà materiale.
Il legame tra i vivi e i morti, che non si spezza mai nonostante il distacco fisico, mi ha sempre
affascinato, tanto più da quando ho iniziato a seguire determinati percorsi di formazione che hanno
dato molte risposte alle mie domande. Non ho mai incontrato fantasmi così come noi li
immaginiamo, ma durante le mie meditazioni contatto spesso il mondo spirituale, e pensa un po’,
loro sono costantemente in contatto con noi, ci danno dei segnali durante la nostra vita quotidiana
allo scopo di guidarci o di farci sapere che sono al nostro fianco, solo che la maggior parte di noi è
distratta da una vita troppo frenetica e non se ne accorge. Quando sono passata davanti alla villa
storica, che poi è diventata Ca’Ligo e che nel mio paese è nota come “il castello dei fantasmi”,
qualcosa in me è scattato e ho visto l’opportunità di ambientare lì una storia d’amore e di dare la
mia versione di Aldilà, così come lo ho studiato e lo percepisco.
2-Ca’Ligo sembra quasi un personaggio vivo, con un’anima propria. Se potessi descriverla con tre aggettivi che non useresti mai per una casa “normale”, quali sceglieresti?
ELISA:
Bellissima domanda! In Sussurri c’è un passaggio specifico in cui descrivo la villa dagli
occhi di Agatha, la mia protagonista: “sembra una matrona attempata con i capelli cotonati e le
spalle avvolte da uno scialle di tulle vaporoso, seduta sul prato a raccontare vecchie storie.” I
capelli cotonati sarebbero le merlature del tetto, mentre lo scialle vaporoso è la nebbia che circonda
la casa. In altre parole, la possiamo vedere come “La vecchia signora del Po”. Ed è proprio per
questo che l’ho descritta così, perché la villa è viva e ha assolutamente una sua anima, che spero vi
conquisterà. Se dovessi usare altri tre aggettivi, direi: brulicante, magnetica e sudata.
3-L’amore impossibile tra Agatha e Morgan nasce da un incontro casuale in un McDonald’s. Mi incuriosisce: perché proprio un luogo così quotidiano e terreno per un legame così ultraterreno?
ELISA:
Qualsiasi luogo può essere “infestato” se l’anima trapassata ha ricordi ed emozioni
specifiche legate a quel sito. Nel caso di Morgan, il bad ghost di Sussurri, il McDonald’s è l’ultimo
posto in cui è stato felice in vita ed è anche uno dei pochi ricordi che ancora gli restano. Si reca
spesso lì per ricaricarsi, poiché i fantasmi si nutrono di energia e i luoghi in cui hanno vissuto,
soprattutto se sono stati bene, sono delle calamite. A parte questo, il Mac è per lui il posto ideale per
trovare la sua anima gemella, la ragazza che, secondo i suoi piani, passerà con lui l’eternità.
Uscendo invece dalla storia e parlando in qualità di autrice, un posto così commerciale come il
McDonald’s mi è servito per creare un’ancora di empatia con il mio pubblico di riferimento, gli
young/new adult, che frequentano spesso i fast food e che nel leggere una scena ambientata lì si
possono sentire coinvolti, a casa, come se questo libro parlasse proprio di loro. È un gancio
culturale che ho sfruttato.
4-Nei tuoi anni di scrittura e crescita personale hai esplorato discipline olistiche. C’è qualche rituale, simbolo o credenza che hai trasportato direttamente nelle pagine del romanzo?
ELISA:
A questa domanda ho già in parte risposto sopra. Praticamente tutto il worldbuilding della
“Sacca”, ossia il limbo in cui i fantasmi sono intrappolati, è una messa in scena di parecchie delle
mie credenze sull’Aldilà, formatesi in parte intuitivamente e in parte sulla base degli studi fatti.
All’interno del romanzo ho inserito dei rituali di evocazione, di guarigione, di protezione, e mi
raccomando, nessuno di questi va replicato se non avete la giusta preparazione. Ho fatto larghissimo
uso di simboli, che sono delle chiavi potenti per comunicare in via subliminale con il mio pubblico.
Per esempio: lo specchio, il pozzo, l’altalena, i libri, le rose e i più importanti di tutti, il fiume e la
nebbia. Di alcuni di questi ho svelato il significato nei vari contenuti pubblicati sui miei social, per
gli altri, vi lascio in sospeso, come ogni brava Strega delle Parole deve fare. Che sia la vostra
coscienza a trovare le risposte, sempre che sappiate porvi le domande giuste …
5-Morgan è convinto che l’amore eterno esista solo nella morte. Tu, Elisa, credi che nella vita reale l’amore abbia più potere nella luce… o nell’ombra?
ELISA:
Altra bellissima domanda, questa intervista è davvero stimolante, complimenti! Io penso
che l’amore sia luce, sono praticamente sinonimi. Ovviamente, parliamo di amore vero, quello
elevato e incondizionato, che ha il potere di sciogliere qualsiasi nodo, paura o trauma del passato.
Tutte le nostre convinzioni limitanti: l’ansia, i timori, i fastidi, la rabbia, il risentimento vanno a
costituire il nostro “lato oscuro”, così chiamato perché è inconscio, cioè relegato in una stanza buia
della nostra coscienza, che noi, tendenzialmente, teniamo ben chiusa a chiave. Nel momento in cui
accettiamo quel lato oscuro e decidiamo di osservarlo e comprenderlo, ecco che l’ombra si dissolve,
perché viene illuminata dalla coscienza, e l’unico modo che abbiamo per accettare e trasformare
tutte le nostre brutture interiori è tramite l’amore che a un certo punto sentiremo per noi stessi, per il
nostro passato e per chi è stato con noi in quella esperienza, e che inconsapevolmente ci ha fatto da
maestro. Quindi, l’amore è luce e là dove non c’è amore, ci sarà sempre l’oscurità, cioè la paura di
affrontare sé stessi. Non a caso si dice che il contrario della parola amore non sia odio, ma proprio
paura.
6-Ti definisci autrice di paranormal gothic romance. Quanto c’è di “gotico” nel tuo modo di vivere e quanto nel tuo modo di scrivere?
ELISA:
Io mi reputo una persona di sostanza e non d’apparenza, anche se ovviamente curo il mio
aspetto. L’estetica gotica, per quanto io la ami, non rientra oggi nel mio modo di espormi al mondo,
perché io sono in un percorso di crescita e cerco la luce. Molto difficilmente mi vedrete vestita di
nero, perché anche i colori sono vibrazioni e alimentano un certo stato. Per equilibrare le mie
frequenze, quindi, preferisco usare una palette più ampia di sfumature, però interiormente la cultura
gotica mi risuona molto, perché solletica il mio carattere perennemente malinconico, chiuso,
ombroso, la mia costante paura dell’ignoto, del cambiamento, di cosa ci possa essere in quell’antro
buio, che comunque mi attira come nient’altro. È una propensione naturale, sono attratta da ciò che
mi spaventa perché so che lì, se riesco a superare la prova, c’è un grande insegnamento e una
grande evoluzione. Tutto questo mio sentire dark lo riverso nelle mie poesie e nei miei romanzi che
contengono sempre una componente soprannaturale e forse un po’ spaventosa, ma che, nelle mie
intenzioni, vogliono essere soprattutto delle esperienze di incontro con la parte più profonda di noi
stessi.
7-Nei tuoi eventi culturali e nel lavoro come editor hai spesso aiutato altri autori a far emergere la propria voce. In Sussurri – I Fantasmi di Ca’Ligo quanto è stata invece una sfida trovare la tua voce più autentica?
ELISA:
Nel caso di Sussurri, la mia voce rimane nell’ombra perché ho dato spazio a quella dei
personaggi, adottando quindi uno stile per lo più trasparente, che è quello che arriva più
direttamente al lettore. Ho comunque scavato molto dentro di me per portare autenticità a questi
protagonisti, e la sfida maggiore è stata senza dubbio Agatha, perché ha un carattere molto simile al
mio, e di solito gli ipersensibili non trovano spazio nelle pagine di un romanzo. La sua passività
iniziale può essere un problema per diverse lettrici, ma ce ne sarà un’altra parte, seppur minore, che
invece si vedrà finalmente rappresentata e capirà che per essere protagoniste non sempre è
necessario essere cazzute e incazzose, saper fare acrobazie e lottare come guerriere fatte e finite.
Onestamente, questo tipo di eroine mi hanno un po’ stufato e volevo dare la possibilità a persone
“più normali” di sentirsi al centro dell’attenzione, perché la vera forza non è quella fisica o l’acume
logico, o l’avere sempre la risposta pronta e piccata. Al giorno d’oggi, in una società così cruda e
materialista, i veri superpoteri sono la bontà d’animo, la capacità di ascoltare, di empatizzare, il
saper sentire la vita dentro e fuori di sé, il saper entrare in connessione con gli altri e il creare amore
intorno a sé. Non è stato facile e probabilmente qualcosa avrei potuto farla meglio per rendere
giustizia alla mia protagonista, ma credo comunque di aver creato un personaggio autentico,
sfaccettato, pieno delle paure che tutti noi ci portiamo dentro e con cui anche le ragazze più timide
si possono identificare. Sussurri è concepito per essere un romanzo “di cuore”, capace di
emozionare le lettrici fino alle lacrime, di cui credo si abbia bisogno oggi. Ecco, è lì che troverete la
mia voce, perché ogni singola emozione l’ho vissuta sulla mia pelle, prima di rielaborarla per trarne
un significato da portare a voi.
8-Se dovessi invitare un lettore a visitare Ca’Ligo, sapendo che è infestata di fantasmi, quale sarebbe l’unico avvertimento che gli daresti prima di entrare?
ELISA: Non spaventarti subito, nulla è come sembra, e se vedi i fantasmi, c’è un motivo ben preciso.Ascolta i sussurri nella nebbia.
Elisa Cappelli non scrive solo storie: crea mondi dove il mistero, la magia e l’emozione si intrecciano, lasciandoci sempre con il fiato sospeso e il cuore pieno di curiosità.
Eccomi Readers, spero che anche questa volta vi siate appassionati tanto quanto me! Non dimenticate di lasciare un commento e di continuare a seguire il blog per tante altre avventure tra libri e autori. Alla prossima storia, con tante nuove emozioni da scoprire! E seguimi su Instagram per vedere i reel che realizzo con autori e case editrici.
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