🌟Oggi vi porto a conoscere una voce unica nel panorama letterario contemporaneo: Najada Jifi Bahloul, conosciuta sui social come @jasmine_di_laodicea. Nata a Lattakia, in Siria, Jasmine ha attraversato culture e lingue, trasformando la propria esperienza di vita in scrittura, poesia e racconti che parlano di famiglia, tradizione e libertà.
🎓 Jasmine si laurea nel 1987 alla Tishreen University in Scienze Biologiche e Chimiche. Nel 1988 si trasferisce a Roma, dove lavora per quasi dieci anni presso la Orbit Satellite Television and Radio Network, inizialmente nell’ufficio stampa e successivamente come Web & Guide co-ordinator.
Nonostante il lavoro nel mondo della comunicazione, la scrittura è sempre stata al centro della sua vita. Ama creare poesie e haiku, esplorando emozioni e ricordi, e ha ottenuto importanti riconoscimenti: nel 2018 il secondo premio al Concorso Nazionale “Roberto Costanzelli” e, nel 2025, il suo racconto Il segreto è stato premiato e incluso nell’antologia Tuscia Libris del Premio Letterario Internazionale Città di Viterbo.
📚Jasmine scrive in italiano e arabo, e le sue opere spaziano dai racconti brevi alla narrativa. Tra le sue pubblicazioni più importanti:
- Racconti e poesie pubblicati nella rivista letteraria “Le Muse” di Maria Teresa Liuzzo;
- Il Signore della Luna, pubblicato su Amazon il 4 luglio 2024;
- Il Cacciatore, pubblicato su Amazon il 5 marzo 2025;
- La sua ultima raccolta, Radici e Ali, una serie di racconti che intrecciano Siria e Italia, tradizione e libertà, adolescenza e crescita personale.
🖋️ LEGGI QUI SOTTO L’INTERVISTA
1- Partiamo dalle radici: sei nata a Lattakia, in Siria, e poi ti sei trasferita a Roma. Quanto le tue origini e il tuo percorso di vita hanno influenzato il modo in cui scrivi e racconti le emozioni?
NAJADA: Devo dire che la voglia di scrivere è come un seme piantato nel cuore che aspetta di trovare la luce giusta per germogliare. Non è appariscente all'inizio, ma è un impulso interiore. Le favole e i libri divertenti letti nell’infanzia sono come l'acqua e il sole che nutrono il seme, stimolano l'immaginazione. Quindi la scrittura non è qualcosa che si crea da zero, ma che emerge da ciò che era già presente e nutrito. Nel mio caso, questo seme ha trovato un terreno particolarmente fertile nella mia infanzia e nella mia famiglia. Quindi direi che le mie origini e il mio percorso di vita hanno influenzato molto il mio amore per la scrittura. Anche la solitudine mi ha aiutato molto a sviluppare la vena poetica diventando un antidoto e una cura valida.
2-In “Radici e Ali” il conflitto tra tradizione e libertà è centrale. Quanto di Najiya, la protagonista, rispecchia la tua esperienza personale o quella di donne che hai conosciuto?
NAJADA: In “radici e Ali” il libro è ispirato proprio dal conflitto tra tradizione e libertà e tra uomini e donne. Ma è anche vero che alcuni racconti sono ispirati da donne che ho conosciuto in qualche modo perché miravo a una riproduzione quanto più vicina possibile. Il libro descrive l’Oriente e l’Occidente visto con gli occhi di una bambina, con l’innocenza e la semplicità facendo riflettere sui pregiudizi che condizionano la vita delle persone. Credo che la protagonista possa essere qualsiasi donna. Confesso che “Il Signore della Luna” era ispirato davvero da una esperienza personale. “Il cacciatore” invece da una statua situata ad Amburgo che denuncia lo sfruttamento e la perimentazione animale.
3-Il libro alterna ambientazioni siriane e italiane: che tipo di legame senti oggi tra queste due culture dentro di te e nella tua scrittura?
NAJADA: Sento una fusione forte tra queste due culture e non una divisione. La mia identità è un collage di entrambe. A volte, non mi sento pienamente “a casa” in nessuna delle due, ma credo che proprio questo “non-luogo non appartenenza” sia il mio spazio creativo.
4-La tua formazione scientifica è molto diversa dal mondo letterario. In che modo pensi che il tuo background in Scienze Biologiche e Chimiche influenzi la tua sensibilità artistica?
NAJADA: Il mio background in Scienze Biologiche e Chimiche non mi ha aiutato con la scrittura. Mio padre aveva trasmesso la sua passione per scrivere e la cosa comica è che non lo sapeva. Leggevo e scrivevo di nascosto da lui. Se avessi avuto il privilegio di scegliere una facoltà di sicuro averi scelto le belle arti o magari letteratura inglese, anche archeologia perché amo in modo particolare le civiltà antiche.
5-Hai scritto in più lingue e pubblicato poesie sia in arabo che in italiano. C’è una lingua in cui senti di “scrivere col cuore” e una in cui “scrivi con la mente”?
NAJADA: Una domande molto interessante. Attualmente uso l' italiano per dare voce a storie altrimenti censurabili o incomprensibili nel loro ambito locale. Quindi posso narrare la verità senza temere la ripicca del “controllore & quot;.
Il target del mio libro è italiano, perché vorrei parlare della mia cultura orientale che magari in Italia è poco conosciuta, e vorrei connettere le due culture.
6-Nei tuoi racconti si percepisce una forte attenzione per le dinamiche familiari e interiori. C’è un messaggio preciso che speri arrivi ai lettori attraverso le storie di Radici e Ali?
NAJADA: Spesso il mondo non è una favola, è pieno d’ingiustizia quindi serve lottare per i nostri diritti e a volte sapere fuggire nel momento giusto. Non dobbiamo essere sottomessi a nessuno perché siamo nati tutti liberi.
7-Dopo “Il Signore della Luna” e “Il Cacciatore”, cosa ti ha spinto a passare da racconti e poesie a una raccolta così intima e complessa come Radici e Ali?
NAJADA: Inizialmente, mi sono concentrata sulla scrittura di storie destinate a un pubblico adulto, affrontando temi molto complessi e importanti. Tuttavia, con il tempo, ho sentito la forte esigenza di contribuire a stimolare
l'immaginazione dei più piccoli che poteva essere preziosa nella letteratura per l'infanzia. Per questo motivo, ho deciso di dedicare parte del mio tempo a questo settore, scrivendo già due libri per bambini.
8-Ultima, ma non meno importante: se dovessi racchiudere in una frase l’essenza del tuo percorso — da Lattakia a Roma, dalla scienza alla poesia — quale sarebbe?
NAJADA: Scrivere è come una terapia per sentirsi viva e libera.
Ti ringrazio di tutto cuore per il tempo che mi hai dedicato e per l'opportunità di parlare del mio lavoro e, in particolare, di " Radici e Ali"
Scoprire la storia di Jasmine significa entrare in un mondo di ricordi, emozioni e culture intrecciate, dove ogni racconto è un ponte tra passato e presente, Siria e Italia.
💫 "La tua scrittura ci insegna che le radici ci definiscono, ma le ali ci permettono di volare."
Eccomi Readers, spero che anche questa volta vi siate appassionati tanto quanto me! Non dimenticate di lasciare un commento e di continuare a seguire il blog per tante altre avventure tra libri e autori. Alla prossima storia, con tante nuove emozioni da scoprire! E seguimi su Instagram per vedere i reel che realizzo con autori e case editrici.
.jpeg)
.jpeg)
.jpeg)

.jpeg)
.webp)

Nessun commento:
Posta un commento
Benvenuto/a nella mia vita ... lascia un commento, un giudizio e anche un opinione negativa se vi è... migliorarmi è il mio obbiettivo ^_^
Sarò felicissima di risponderti Ti aspetto!!!! e Grazie per aver fatto parte della mia Vita