20 giugno 2024

SCRITTORI IN EVIDENZA : Andretta Baldanza

 


Alla Scoperta di Andretta Baldanza: Un Viaggio tra Vita, Passioni e Scrittura



Ciao a tutti! Oggi voglio presentarvi Andretta Baldanza, una scrittrice dalle mille sfaccettature, con una vita altrettanto interessante e variegata.

Chi è Andretta Baldanza?

Andretta Baldanza è nata a Milano in un anno non meglio specificato dello scorso millennio. Laureata in Scienze Politiche, ha lavorato per decenni in una grande azienda online, ma la pandemia di COVID-19 ha cambiato radicalmente la sua vita. Dopo il lockdown, Andretta ha deciso di seguire una nuova strada diventando maestra di scuola primaria, un ruolo che le permette di coltivare la sua passione per

l'educazione e la crescita dei più giovani.



Vita Personale

Andretta vive in una casa disordinata ma piena di vita con suo marito pignolo, due figli scatenati di cui uno vive a Dublino, e ben quattro gatti pigri. Non si definisce certo una massaia perfetta, ma questa "nerd che ha sempre 16 anni dentro" affronta la vita con un approccio unico e un pizzico di umorismo. È una moglie devota, una madre perplessa e una scrittrice che scrive con passione agitata e disorganizzata.

Passioni e Interessi

Andretta è una grande appassionata di rugby, Scozia e uomini in kilt! Adora la birra e, da buona milanese, il suo piatto preferito è cotoletta e patatine. Nel suo tempo libero ama leggere, guardare serie TV a valanghe e ascoltare musica. La canzone che non smette mai di canticchiare è "Through the Barricades" degli Spandau Ballet, che ci dà un indizio sul periodo in cui è nata.



Carriera di Scrittrice

Pubblicare un romanzo è stato il sogno di Andretta fin da giovanissima. Il suo primo lavoro, la dilogia storica "The Vikings Chronicles", ha avuto una vita complicata ma sta per uscire nella terza edizione con un nuovo restyling. A seguire, ha pubblicato un romanzo di generi misti "Lo spazio tra noi" e un MM dai toni drammatici "Fino alla fine della mia". La sua opera più recente è una serie distopica, "Il buio della verità" e "L’alba della giustizia", che affronta temi importanti come la libertà, la democrazia e l’autodeterminazione.

Progetti Futuri

Attualmente, Andretta lavora come editor e ha un nuovo progetto di scrittura in cantiere. Il suo prossimo romanzo promette di essere un'opera rivoluzionaria, tanto da far sembrare "Il codice Da Vinci" ortodosso come il catechismo. Siamo tutti in trepidante attesa di vedere cosa ci riserverà questa talentuosa scrittrice!



Domanda e Risposta:

1-Laureata in Scienze Politiche e un lungo periodo lavorativo in una grande azienda online: come è avvenuto il passaggio a maestra di scuola primaria dopo il COVID?

Ciao! Be', insegnare è sempre stato l'altro mio sogno, dopo scrivere. Non ti nascondo che devi aver sbagliato qualcosina, nella mia pianificazione scolastica, ai tempi. Quando chiedi a una tredicenne prima e a una diciassettenne poi di decidere del proprio futuro, be'... comunque! L'azienda online per la quale lavoravo ci ha mandato tutti a spasso a dicembre 2019, un soffio prima che scoppiasse la pandemia. Durante i vari lock down, chiusa in casa, ho scritto due libri, ma appena abbiamo ricominciato a uscire non avevo bisogno di avere rapporti sociali a camionate. La scuola era in crisi nera: mancavano gli insegnanti che avevano timore del covid e se ne andavano a frotte, oltre a quelli che non lavoravano perché non volevano vaccinarsi... e così ci ho provato. Ho compilato una MAD (messa a disposizione) e dopo un mese ho iniziato a lavorare. Sono tutt'ora in servizio.



2-Descrivi una tua giornata tipica come moglie devota, madre perplessa e massaia imbarazzante. Come riesci a conciliare tutti questi ruoli con la tua passione per la scrittura?

Oh, è facile: il fatto di essere una massaia imbarazzante mi lascia un sacco di tempo libero :-) La mia casa è un disastro. Dei miei figli di madre perplessa, ne gestisco uno solo, perchè l'altro sono quattro anni che vive in Irlanda, per cui vedi che già gli impegni extra professionali diminuiscono. In più, quelli che rimangono, come posso dire... a volte li dimentico... tipo adesso, che avrei una lavatrice da svuotare, ma invece rispondo all'intervista... et voilà! 
Scherzi a parte, quando lavoravo in ufficio, scrivevo la sera o nel weekend, e in ogni cinque minuti liberi che mi capitavano. Adesso in realtà sono un po' più libera perché l'orario da insegnante ha dei buchi molto comodi se devi gestire una seconda attività (ma sempre imbarazzante resto!)

3-Hai un forte legame con Milano, ma tuo figlio vive a Dublino e sei appassionata di Scozia e uomini in kilt. Come queste influenze internazionali hanno arricchito la tua vita personale e professionale?

In generale, sono convinta che la tendenza all'internazionalità sia un bene sotto moltissimi punti di vista: allarga la mente e gli orizzonti, ti fa conoscere cose, persone, abitudini, cibi ecc... con le quali devi fare i conti e che, se non sei proprio una troglodita buzzurra fatte e finita (e io spero davvero di non esserlo!!), alla fine ti arricchiscono. In particolare, ho due libri ambientati a Edimburgo, dove Scozia e kilt sono abbastanza centrali nella trama. 

4-La tua passione per il rugby e la birra sono insolite per una scrittrice. Come queste passioni influenzano la tua scrittura e quali altre curiosità possiamo trovare nei tuoi libri?

La passione per il rugby discende da mio figlio minore, che a un certo punto a 7 anni ha deciso di giocare. E' un ambiente meraviglioso, del tutto diverso da tanti altri sport giovanili in cui quello che conta è solo il risultato, e i giocatori di rugby, gli adulti dico, quelli che allenano i ragazzini, rispondono perfettamente al detto che 'il rugby è un gioco da bestie giocato da gentiluomini'. Ho trovato amici, confidenti, persone splendide con cui sono diventata amica. La birra discende da lì, perchè è impossibile separarla dal rugby :-D. L'influenza specifica sulla scrittura è duplice: ho scritto alcune scene non dico da ubriaca, ma almeno da "diversamente lucida" e mi sono venute benissimo!! Inoltre uno dei due libri di cui sopra, parla proprio di un giocatore di rugby. 
E' stato il professor  Friedrich Bhaer, marito di Jo March, il primo che mi abbia mai detto che bisogna scrivere di ciò che si conosce!

5-Hai pubblicato romanzi di vari generi, dalla dilogia storica The Vikings Chronicles al distopic romance. Quali sono le sfide principali che hai affrontato scrivendo generi così diversi?

Principalmente la ricerca.
Sono dell'idea che un romanzo non abbia alcun obbligo nei confronti della verità, però quando scrivi devi essere per lo meno verosimile. Per cui studiare è la prima cosa, specialmente quando ti approcci a un romanzo ambientato in altra epoca e luogo. Per esempio, per la storia vichinga, sono stata pomeriggi interi a cercare di capire se conoscessero l'uso dello specchio, che mi serviva in una scena.  Non ho trovato alcun riferimento su questo argomento, e perciò mi sono inventata un escamotage. Sono un po' perfezionista per quanto riguarda questo aspetto, perciò se cito una città mi assicuro che sia fatta così come la sto descrivendo (strade, monumenti ecc..), mando i miei personaggi in ristoranti che esistono e gli faccio mangiare cose che effettivamente sono nel menu. Se parlo di una malattia mi informo su sintomi e decorso, e per il distopico, essendo uno dei comprimari un dittatore, mi sono letta i discorsi di Hitler. Ci tengo molto, e con Internet non è impossibile offrire ai lettori un prodotto di qualità.

6-Puoi raccontarci qualcosa di più sul progetto di scrittura che speri di completare quest'estate? In che modo sarà diverso dai tuoi lavori precedenti e cosa puoi anticiparci sulla trama?

Poco, in verità, perché non ho ancora tutto ben chiaro nella testa. 
Posso dire che sarà ambientato tra i giorni nostri, un lontano passato e un passato ancora più lontano, che si svolgerà principalmente tra Gerusalemme e una grande città americana, tipo Los Angeles o New york, e che i personaggi principali non saranno originali, ma già conosciuti da tutti. L'approccio, invece, quello sarà assolutamente e solo mio, e costituisce il fulcro della storia. Ci saranno amore e passione, come sempre, ma anche vendette, profezie, rabbia e predestinazone. 


7-Essere una buona forchetta e amare cotoletta e patatine riflette il tuo essere milanese. In che modo le tue radici influenzano le storie che scrivi? Ci sono elementi della tua cultura che cerchi di incorporare nei tuoi romanzi?

No. Ci sono elementi autobiografici sparsi un po' dovunque, come personaggi che hanno gusti simili ai miei (Caylin di Lo spazio tra noi, per dirne uno), gusti e passioni che prendo dalla mia vita privata (Liam Linch di Fino alla fine della mia è un giocatore di rugby) e personaggi, specialmente maschili, che incarnano il mio ideale di uomo, ma di base non attingo molto al mio essere milanese o alla mia città. Per qualche ragione che nemmeno io capisco, non mi piacerebbe neppure ambientare un romanzo in Italia.

8-La terza edizione di The Vikings Chronicles sta per uscire con un nuovo restyling. Cosa possono aspettarsi i tuoi lettori da questa nuova versione e quali sono state le motivazioni dietro questa revisione?

Il romanzo è stato epurato dalle 'ingenuità da opera prima' che conteneva, sistemando un po' lo stile per renderlo più simile a quello attuale, diciamo più esperto. Anche le cover ovviamente cambieranno, ma la storia resterà la stessa. 
Questa dilogia ha avuto una storia travagliata: uscita 7 anni fa in self, ha avuto un buon successo e tante belle recensioni, poi una c.e. abbastanza grande me l'ha chiesta, e da quel momento è stato un disastro. La c.e. non ha fatto nessuna promozione, e così il romanzo è stato un po' dimenticato, chi l'aveva letto ne era contento, ma tutti gli altri faticavano a conoscerlo. Io stessa l'ho abbandonato, madre degenere, perchè ero così delusa che ho preferito occuparmi dei lavori su cui ancora detenevo il controllo, i romanzi successivi. Ho continuato a venderlo praticamente solo alle fiere. 
Ora invece ho deciso di prendere in mano di nuovo la situazione (il contratto con la c.e. è scaduto) e provare a dargli una nuova vita.

Andretta Baldanza è una donna dalle mille passioni e dal talento poliedrico, che riesce a conciliare la vita familiare, il lavoro e la scrittura con un entusiasmo contagioso. La sua storia è un esempio di come si possa reinventare la propria vita seguendo le proprie passioni e affrontando le sfide con coraggio e determinazione. Non vediamo l'ora di leggere le sue future opere e di continuare a seguirla in questo straordinario viaggio letterario.


E tu la conoscevi? Hai letto alcuni dei suoi libri?





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