Intervista a Laura Gariboldi: Viaggi, Scrittura e Vita da Freelance
Ho avuto il piacere di intervistare Laura Gariboldi, una talentuosa content writer e scrittrice di thriller psicologici. Laura ha condiviso con me le sue esperienze di vita, il suo amore per la scrittura e come bilancia la carriera freelance con la vita familiare.
Biografia di Laura Gariboldi
Laura Gariboldi è una scrittrice di thriller psicologici, content writer e copywriter. Sin da giovane, Laura ha nutrito una passione per i viaggi, vivendo a New York per un anno e a Nizza per sei mesi. Queste esperienze hanno arricchito il suo bagaglio culturale e affinato le sue capacità di osservazione,
fondamentali per il suo lavoro di scrittura.Dopo aver lavorato in agenzie pubblicitarie e aziende, Laura ha scelto di diventare freelance per conciliare meglio la sua carriera con la vita familiare. È madre di una figlia, Giulia, e dedica gran parte del suo tempo libero al volontariato per gli animali e all'ascolto di musica rock, underground e jazz, elementi che spesso influenzano il suo processo creativo.
Laura ha scritto "Segreti Svelati", un romanzo che esplora le profondità della mente umana e le dinamiche psicologiche delle relazioni. La sua formazione in psicologia e il suo interesse per la psicologia oscura si riflettono nei suoi lavori, rendendo i suoi thriller intensi e avvincenti.
Oltre alla scrittura di romanzi, Laura si occupa di copywriting e content writing, integrando le sue esperienze personali e professionali per creare contenuti coinvolgenti e dettagliati. Attualmente, Laura continua a scrivere e a esplorare nuove storie, sempre alla ricerca di ispirazione nei luoghi e nelle persone che incontra.
Laura Gariboldi è un esempio di come la pas
sione per la scrittura e la determinazione possano portare a una carriera appagante e creativa, bilanciando con successo le esigenze professionali e familiari.
Ecco le domande e risposte della nostra conversazione.
1. Laura, hai vissuto a New York e a Nizza. In che modo queste esperienze hanno influenzato il tuo lavoro come copywriter e content writer?
Sì, vivere a New York e a Nizza ha avuto un impatto significativo sul mio lavoro come copywriter e content writer. Essere lì da sola senza amici e parenti mi portava a esplorare posti nuovi, e ogni volta che vedevo qualcosa di interessante, lo scrivevo per poterlo fissare nella mia mente e non permettere che i ricordi si affievolissero. Questo processo mi ha aiutato a sviluppare una forte capacità di osservazione e a descrivere dettagli specifici piuttosto che l'insieme. Adesso, quando scrivo, catturo le sfumature e i piccoli particolari che insieme fanno l'insieme ma trovo siano più coinvolgenti.
2. Diventare mamma ti ha portata a scegliere la carriera da freelance. Come riesci a bilanciare il lavoro con la vita familiare e quali sono i vantaggi principali che hai riscontrato in questo cambio?
In realtà, l'idea di diventare freelance era qualcosa che stavo già sviluppando perché mi sentivo stretta nella vita da dipendente. Essendo di natura ribelle, ho sempre trovato difficile rispettare gerarchie e regole, soprattutto quando mi impongono troppi vincoli alla creatività nel trovare soluzioni. Il desiderio di essere freelance era già un percorso in divenire, e diventare mamma mi ha dato la forza di completarlo.
Ci sono vantaggi e svantaggi in questa scelta. Uno dei principali svantaggi è l'incertezza economica: ci sono mesi in cui le entrate sono buone e altri in cui non lo sono affatto. Inoltre, se mi ammalo o vado in ferie, non ho una copertura finanziaria. Tuttavia, per me, tutto questo è passato in secondo piano perché volevo la libertà di gestire la mia vita. La libertà, rispetto alla sicurezza, era per me un valore predominante. Essendo freelance, ho semplicemente seguito il valore in cui credevo di più, e questa scelta mi ha permesso di vivere in modo più appagante per quello che sono io.
3. Hai menzionato un forte amore per tua figlia Giulia e per trascorrere del tempo con lei. In che modo questo rapporto ha influenzato la tua scrittura, soprattutto nei tuoi thriller psicologici?
In realtà, diventare mamma mi ha ammorbidita molto per un certo periodo, tanto che sembrava che la mia parte noir fosse scomparsa. Non ho smesso di scrivere, ma ho scritto cose molto diverse: fiabe per mia figlia, senza alcuna forma di aggressività, perché anche solo Biancaneve mi sembrava troppo per lei. Pian piano, però, la mia parte noir sta riemergendo e sto pensando a un seguito di "Segreti Svelati". Essere madre mi ha fatto scoprire nuove dimensioni della scrittura e della creatività, ma ora sento che posso integrare queste esperienze, ritrovando e valorizzando anche il mio lato da thriller psicologici anche se Segreti Svelati parla di un fortissimo amore tra madre e figlia.
4. La tua passione per la lettura ti porta spesso nelle librerie, soprattutto di libri usati. Cosa trovi di speciale in questi luoghi e come ispirano il tuo lavoro di scrittrice?
In generale, preferisco i libri di carta perché mi piace essere immersa nella lettura, sentire l'odore delle pagine e il rumore che fanno quando si sfogliano. È una sensazione di libertà, e la mia immaginazione riesce a esprimersi appieno. Compro sia libri nuovi che usati, ma amo soprattutto le librerie di seconda mano. Credo che quei libri abbiano una loro storia personale, che meriti di continuare. Oltre alla narrazione, hanno anche una loro vita: non la conoscerò mai tutta, ma io sarò parte del loro vissuto. È bellissimo perdersi tra gli scaffali, cercando ispirazione per la prossima lettura, magari senza avere idee precise e lasciandosi guidare dall'istinto. Penso anche che ciò che non serve più a una persona possa essere un tesoro per un'altra, e questo vale in modo speciale per i libri.
5. Oltre alla scrittura, dedichi tempo al volontariato per gli animali. Puoi raccontarci qualche esperienza particolarmente significativa che hai vissuto in questo ambito?
A questa domanda non saprei cosa dirti perché io aiuto molto a livello pratico e penso sia semplicemente mio dovere farlo.
6. Ascolti molta musica, soprattutto rock, underground e jazz. Quanto è importante la musica nel tuo processo creativo e in che modo influisce sulla tua scrittura?
La musica è fondamentale per me durante il processo di scrittura. Scrivo sempre con la musica in sottofondo e, di solito, ogni libro ha la sua colonna sonora. Leggo e lavoro ascoltando musica, preferendo la radio come mio principale mezzo di compagnia. Posso tranquillamente fare a meno della televisione. Sono sempre aperta ad ascoltare nuovi generi musicali.
7. Il tuo romanzo inizia con una macchina da scrivere trovata in cantina da tua nonna. Puoi raccontarci come è iniziata la tua passione per la scrittura e come si è evoluta nel tempo?
Lo scrivere è cresciuto con me. Già da bambina mi piaceva esprimermi con le parole. In famiglia avevo mio fratello che trovava la sua espressione nella musica, mio padre nella pittura. La mia arte era la scrittura. Tecnicamente è cresciuta prima con gli studi umanistici poi con la scrittura creativa. Qualche anno fa la mia scrittura volevo parlasse di emozioni, le stesse che provavo anche io. Oggi con maggiore consapevolezza è la mia forma espressiva.
8. Sei appassionata di psicologia e psicologia oscura, elementi che emergono nei tuoi thriller psicologici. Cosa ti affascina di più della mente umana e come riesci a trasmettere questo fascino nei tuoi libri?
Sono appassionata di psicologia sin da quando ho iniziato a studiarla per gli esami universitari. Ho proseguito i miei studi, allontanandomi dalle nozioni generiche e avvicinandomi sempre più alla psicologia oscura. Trovo la mente umana affascinante per la sua complessità e continua evoluzione: è sorprendente vedere come possa essere forte e delicata al contempo. Il mio interesse per la psicologia oscura nasce dal suo essere estremamente attuale. In molte relazioni, sia affettive che sociali, ci troviamo spesso in contesti manipolatori. Forse, per il mio forte senso di libertà, ho iniziato a studiare questa disciplina per capire e gestire situazioni che potrebbero minare la mia autonomia. Credo che solo comprendendo il "nemico" si possa affrontarlo efficacemente. Nei miei libri, integro queste dinamiche psicologiche e sociali, attingendo da esperienze reali e storie ascoltate, romanzandole e creando nuove situazioni intriganti.
Due piccole curiosità: mia figlia si chiama Giulia come la figlia della protagonista ma il romanzo è stato scritto 3 anni prima che nascesse e il suo nome era ispirato ai versetti 54-56 del I canto del Don Giovanni di Lord Byron. Mio marito fa il taxista e nonostante la prima vittima del romanzo sia un taxista lui è vivo e vegeto e siamo una coppia unita 😄.
Il suo libro "Segreti Svelati" è in lancio in America in inglese intitolato "Uncovering Secrets". Ecco qua una breve sintesi della versione italiana:
La vita di un tranquillo sobborgo di Milano alla fine degli anni Sessanta viene sconvolta. Omicidi brutali, senza pietà, mettono in crisi gli abitanti. Le indagini sono approfondite e senza sosta e dopo giorni di snervante attesa, si arriva finalmente a un nome: Francesca. La colpevolezza e l’innocenza si confondono nel chiaroscuro dell’animo umano rivelando dei segreti della mente e delle relazioni.
Che dire, è stato bellissimo intervistare Laura che ringrazio di cuore e spero di leggere presto questo thriller che mi incuriosisce molto.
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