Alla scoperta di Mauro Corona: un’anima libera tra la montagna, l'arte e la scrittura
Oggi voglio condividere con voi una storia che va oltre le parole, oltre le opere, oltre il personaggio che vediamo in televisione o leggiamo nei libri. Sto parlando di Mauro Corona, un uomo che ha saputo fondere l'essenza della natura selvaggia con l’arte più intima e personale. La sua vita è un esempio di come la durezza del mondo e le sfide che affrontiamo possano forgiare uno spirito indomabile e allo stesso
tempo sensibile. 🌿
Mauro Corona è un artista poliedrico, scrittore, scultore e alpinista, noto per la sua profonda connessione con la natura e il suo stile di vita semplice ma estremamente autentico. Nato il 9 agosto 1950 a Baselga di Piné, in Trentino, Mauro è cresciuto a Erto, un piccolo paese delle Dolomiti Friulane. Questa terra, così aspra e affascinante, ha profondamente segnato la sua vita e le sue opere, influenzandolo sia artisticamente che umanamente.
Cresciuto in una famiglia umile, Mauro ha vissuto un’infanzia segnata da sacrifici e difficoltà. Dopo il trasferimento dei genitori, ha trascorso gran parte della sua infanzia con i nonni, che gli hanno trasmesso l'amore per la natura e l'importanza di un rapporto armonico con essa. Gli anni giovanili sono stati cruciali per la formazione del suo carattere: il disastro del Vajont del 1963, che ha colpito duramente la sua comunità, è stato un evento tragico che ha lasciato un'impronta indelebile nella sua memoria.
Il primo amore artistico di Mauro Corona è stato il legno. Sin da giovane, osservava il lavoro degli scultori locali e imparava da loro l’arte di intagliare la materia. Con il tempo, ha sviluppato uno stile personale che unisce il realismo alla ricerca dell’essenza più profonda della materia stessa. Ogni sua scultura sembra "liberare" le forme nascoste nel legno, esprimendo la durezza e la delicatezza della natura.
Le sue opere, principalmente sculture in legno, sono conosciute per la loro capacità di raccontare storie semplici, legate alla vita montanara, ma anche per l’intensità emotiva che trasmettono. Attraverso il suo lavoro artistico, Mauro Corona ha saputo guadagnarsi il rispetto e l’ammirazione di critici e appassionati d’arte, pur rimanendo sempre legato alle sue radici.
Crescere tra le montagne
Mauro è cresciuto in un mondo che oggi potremmo definire “lontano”, fatto di tradizioni, silenzi e paesaggi mozzafiato. Le Dolomiti non sono state solo la sua casa, ma una vera e propria scuola di vita. Immaginate un giovane ragazzo che osserva il cielo tra le cime innevate, che ascolta il suono del vento tra gli alberi e che, tra quelle vette, trova rifugio ma anche sfida. La montagna non perdona, ti insegna a resistere, a trovare la bellezza anche nella fatica. E Mauro ha imparato tutto questo, integrando nella sua anima la forza della natura e del vivere essenziale.
Le sue esperienze di gioventù, pur difficili e segnate da privazioni, sono state il terreno fertile su cui ha coltivato il suo spirito ribelle e creativo. È proprio dalle difficoltà che ha tratto la determinazione di esprimersi, prima attraverso la scultura e poi attraverso le parole.
Oltre alla scultura e alla scrittura, Mauro Corona è anche un alpinista di grande esperienza. La passione per la montagna non è solo un tema ricorrente nei suoi libri, ma è stata anche una parte fondamentale della sua vita. Ha compiuto numerose scalate nelle Dolomiti e ha partecipato a diverse spedizioni, dimostrando una grande resistenza fisica e mentale. L'alpinismo, per lui, è sempre stato una sfida con se stesso, un modo per mettersi alla prova e misurare i propri limiti.
Lo scultore dell'anima: il legno come estensione del cuore
La prima forma d’arte che Mauro ha abbracciato come abbiamo detto prima è stata la scultura, un legame profondo con la materia stessa della sua terra: il legno. Nelle sue mani, pezzi di legno grezzo si trasformano in qualcosa di straordinario. Ogni scultura sembra raccontare una storia, trasmettendo una forza silenziosa ma potente. Non è solo arte per lui, è una forma di dialogo con la natura. Mauro ha spesso dichiarato di non scolpire semplicemente, ma di "liberare" ciò che il legno tiene nascosto al suo interno.
Pensare a Mauro che lavora il legno è come immaginarlo a confronto con la sua stessa essenza: ruvido, resistente, eppure capace di trasformarsi in qualcosa di delicato e poetico. Ogni colpo di scalpello, ogni intaglio è un atto di fiducia, una danza tra l'artista e il suo materiale, tra l'uomo e la montagna.
Lo scrittore delle emozioni: parole che parlano direttamente al cuore
Dopo aver conquistato il mondo della scultura, Mauro Corona ha scoperto un’altra potente forma di espressione: la scrittura. I suoi libri sono ricchi di riflessioni profonde, di racconti che sembrano voler abbracciare il lettore e trascinarlo nel mondo interiore di un uomo che non ha mai smesso di cercare, di scavare dentro di sé e negli altri.
Nei suoi libri come La fine del mondo storto o Le voci del bosco, ogni parola è scelta con cura, ogni frase vibra di autenticità. Mauro non scrive per piacere o per compiacere, scrive perché ne sente il bisogno, perché ha qualcosa da dire, e lo fa con una passione travolgente. Ogni pagina è un invito a riflettere, a fermarsi e osservare la vita con occhi nuovi, più attenti alle piccole meraviglie quotidiane che spesso diamo per scontate.
Dietro la figura a tratti burbera e schiva, Mauro nasconde aspetti inaspettati della sua personalità. Sapevate, ad esempio, che è un appassionato di musica? Spesso si lascia ispirare da melodie che accompagnano le sue giornate di lavoro e di scrittura. Inoltre, nonostante la notorietà raggiunta, Mauro è rimasto fedele alla semplicità delle sue origini. Vive ancora in un rapporto profondo e intimo con la natura, trovando in essa la fonte di ogni sua ispirazione artistica e letteraria.
Un’altra curiosità interessante riguarda il suo rapporto con la solitudine. Pur essendo una figura pubblica, Mauro ama profondamente i momenti di isolamento, quelli trascorsi in silenzio tra le montagne o nella sua bottega, dove può ritrovare se stesso lontano dal caos della vita moderna.
Approcciarsi a Mauro Corona significa entrare in un universo di
autenticità. Le sue opere, sia letterarie che artistiche, sono il frutto di una vita vissuta intensamente, sempre in bilico tra il dolore e la gioia, tra la lotta e la contemplazione. Non è possibile rimanere indifferenti di fronte alla sua capacità di toccare le corde più profonde dell’animo umano.
Il suo primo successo letterario, Il volo della martora (1997), racconta storie di uomini e animali immersi nell'ambiente montano, mostrando un'intima connessione tra l'essere umano e la natura. Da allora, ha pubblicato numerosi libri che spaziano tra romanzi, racconti e saggi, molti dei quali diventati best-seller. Tra le sue opere più famose troviamo La fine del mondo storto (2010), un romanzo distopico che immagina il crollo della civiltà tecnologica e il ritorno alla vita primitiva, e Le voci del bosco (1998), una riflessione poetica sul rapporto tra uomo e natura.
Le sue parole riflettono spesso un profondo senso di ribellione contro la modernità e il consumismo, mentre celebrano la semplicità della vita e la bellezza delle piccole cose. Mauro Corona ha saputo conquistare il cuore dei lettori grazie al suo stile diretto e autentico, che parla delle emozioni più profonde e della lotta per trovare il proprio posto nel mondo.
Nel corso degli anni, Mauro Corona ha ricevuto numerosi riconoscimenti sia come artista che come scrittore. Ha vinto il Premio Bancarella nel 2011 con La fine del mondo storto, che ha consolidato la sua reputazione nel panorama letterario italiano. Nonostante la notorietà, è rimasto fedele al suo stile di vita semplice e lontano dai riflettori, vivendo tuttora a Erto e continuando a scolpire e scrivere, alimentando una costante produzione artistica.
Negli ultimi anni, Mauro è apparso frequentemente in televisione, partecipando come ospite fisso a programmi di grande successo come CartaBianca, dove condivide le sue opinioni schiette e controcorrente su vari temi di attualità. La sua personalità carismatica e il suo modo di parlare diretto lo hanno reso una figura molto amata dal pubblico, che apprezza la sua autenticità.
Vi racconto alcune sue curiosità: Mauro è un appassionato di musica classica e spesso ascolta brani di Bach mentre scolpisce o scrive. Nonostante la fama, continua a cercare momenti di isolamento nelle sue montagne, lontano dal caos della vita moderna. Il tragico disastro della diga del Vajont, che ha
segnato profondamente la sua comunità, è un evento che ritorna spesso nei suoi racconti e riflessioni.
Attraverso la sua vita e le sue opere, Mauro Corona ci invita a riscoprire un legame autentico con la natura e con noi stessi. Il suo messaggio è chiaro: non importa quante difficoltà si incontrino, l’importante è rimanere fedeli alla propria essenza e trovare la bellezza anche nelle avversità.
Se non hai mai letto un suo libro, ti consiglio vivamente di iniziare. Puoi partire da La fine del mondo storto, un racconto profondo sulla decadenza e la rinascita dell’umanità, o Le voci del bosco, un’opera che è un inno alla bellezza della natura e al legame indissolubile che l’uomo ha con essa.
📌 E tu, conoscevi già Mauro Corona? Qual è il libro o la scultura che più ti ha colpito? E se ancora non hai scoperto il mondo di questo straordinario autore, spero di averti incuriosito e ispirato a farlo.
Buona lettura immersi nel meraviglioso mondo della natura e dei suoi dolci suoni.
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