Oggi abbiamo il piacere di presentarvi un'autrice dal talento straordinario: Vanessa Venturini. Nata nel 1988 a Cesena, Vanessa ha iniziato a scrivere da quando era piccola, ma è durante l'adolescenza che ha davvero scoperto il potere terapeutico della scrittura, affrontando i diversi cambiamenti interiori della sua vita. La sua passione per le arti creative si manifesta non solo attraverso la scrittura, ma anche nella fotografia, nella musica e nel disegno, che le permettono di esprimere la sua ricca immaginazione.
Amo scoprire i suoi interessi, come sognare, passeggiare nel verde, guardare telefilm e dedicarsi a momenti di coccole con la sua adorabile gattina. Per Vanessa, la lettura è un modo per sentirsi meno sola, mentre scrivere i suoi pensieri e osservare il cielo sono attività che le consentono di coltivare la gentilezza e una connessione più profonda con il mondo.
Il suo primo romanzo, Asteroid, è frutto di un sogno risalente a 12 anni fa, mentre viveva a Londra. Dopo la pandemia, ha ripreso in mano questa storia, creando una narrazione in cui ha inserito tanti pezzi di sé. Ambientato nel 2036, il romanzo narra le avventure di Cassie e Vivien, due amiche con la strana abilità di prevedere eventi tragici. La storia si infittisce quando Vivien si ritrova in un luogo misterioso e Cassie viene inviata in missione segreta in Russia. La loro lotta per la sopravvivenza e il desiderio di ritrovarsi rappresentano il cuore pulsante di questo affascinante racconto.
Dopo questa breve biografia, vi invitiamo a leggere l'intervista esclusiva che ho avuto il piacere di realizzare con Vanessa. Scoprirete di più sulla sua ispirazione, il processo creativo e tanto altro ancora!
D-Vanessa, hai iniziato a scrivere da molto giovane, soprattutto durante l'adolescenza. In che modo la scrittura ti ha aiutata ad affrontare i cambiamenti interiori di quel periodo?
Vanessa: La scrittura per me è stata una sorta di terapia; quando avevo il morale a terra o la vita diventava complicata e mi sentivo sola, a disagio, persa e incompresa mi rifugiavo nella scrittura. Anche solo annotare i pensieri, mi aiutava a riflettere su ciò che avevo dentro, a sciogliere un po’ della matassa che mi portavo appresso.
D-Hai menzionato che per te la scrittura, la fotografia, la musica e il disegno sono modi per esprimere la tua immaginazione. Come si intrecciano queste passioni nella tua vita quotidiana e nella tua scrittura?
Vanessa:Sono sempre stata affascinata dalle cose artistiche e sin da piccola mi sono approcciata alle discipline creative; poi nel periodo dell’adolescenza le ho esplorate maggiormente e mi hanno aiutato a rilasciare tante emozioni, a connettermi di più con me stessa. Nella mia vita adulta, non utilizzo allo stesso modo tutte le mie passioni, magari dipende anche dal periodo, ma di sicuro sono sempre lì dentro di me e cerco di immergermi in quello che mi piace appena sento che ne ho bisogno. Amo fotografare e lo faccio spesso, ora i miei disegni sono più scarabocchi, e non canto come prima, ma al momento sto scrivendo tantissimo e la musica mi accompagna in questo viaggio.
D-Il tuo romanzo Asteroid nasce da un sogno avuto 12 anni fa. Cosa ti ha spinto a riprendere in mano quella storia dopo così tanto tempo, e come la pandemia ha influenzato la tua scrittura?
Vanessa:La pandemia mi ha donato quel tempo di cui necessitavo da anni per immergermi di nuovo nella storia di Asteroid. Quando mi arrivò il prologo in sogno, non avevo la maturità e il tempo per scriverlo. Invece a trent’anni, con la reclusione obbligatoria di mezzo, ho sentito che era giunto il momento per farlo. Scrivere lo scheletro della storia è stato quello che mi ha davvero aiutato a completarla; poi quest’anno ho aggiunto diverse parti importanti, ultimato alcuni capitoli e rifinito l’ordine della trama.
D-Cassie e Vivien, le protagoniste di Asteroid, condividono un segreto legato a premonizioni di eventi tragici. Come è nata l’idea di esplorare il tema delle premonizioni e del mistero in un contesto distopico?
Vanessa:In realtà, l’idea della visione è derivata dal mio sogno: il prologo è rimasto così come mi è apparso 12 anni fa. Racconta dell’incubo di Cassie e della sua visione sull’Asteroide. Amo il mistero nelle storie e le premonizioni mi hanno sempre affascinato nei telefilm
che guardavo crescendo.
D-Nel tuo romanzo affronti temi come la crescita personale, l'amicizia e la solitudine. Quanto di questi temi riflette le tue esperienze personali e come hai sviluppato queste dinamiche all'interno della trama?
Vanessa:Ci sono diversi pezzi di me in Asteroid, e quando i lettori mi scrivono che si avverte, mi fa commuovere. È una cosa bellissima includere il vissuto personale, anche alcuni frammenti, perché dall’esperienza nascono racconti intensi e determinanti per sé stessi e gli altri, per ispirare qualcuno e farlo sentire meno solo. Ho voluto che Vivien fosse il personaggio solitario protagonista e che Cassie condividesse questo sentirsi sola e diversa, come lei. Ho inserito la dinamica dell’amicizia che le lega, che parte dal loro essere vicine di casa e che si protrae con la conoscenza di condividere qualcosa di speciale, come le visioni e una sensibilità fuori dal comune. Poi, per me era importante rappresentare la crescita di queste due donne all’interno della storia, perché è un tassello fondamentale nella vita di ogni essere umano. Queste sono donne che si sentono fragili e sole, ma che con determinazione e coraggio emergono in superficie come personaggi forti e intraprendenti, capaci di imparare cosa vuol dire amare sé stesse e combattere per la propria libertà e la sopravvivenza loro e degli altri.
D-Ci sono momenti particolarmente emozionanti o significativi durante la stesura di Asteroid che ricordi con affetto o che ti hanno lasciato un segno profondo?
Vanessa:Ce ne sono diversi. Il primo incontro tra Cassie e Vivien e la realizzazione di condividere qualcosa di diverso dagli altri; la scena in cui l’asteroide colpisce la Terra e vediamo Vivien chiusa sottoterra nel bunker; il momento particolare in cui Cassie si dissocia; le conversazioni tra Vivien e McMillen, l’antagonista, che rispecchiano quanto anche nelle differenze, certe persone possono condividere una similitudine, ma quello che conta poi è come si sceglie di diventare; uno dei capitoli che riguardano il finale e cosa sente Vivien durante quegli attimi; il momento tra Vivien e James e la dolcezza della scoperta finale.
D-Vivi a stretto contatto con la natura e apprezzi la gentilezza, elementi che sembrano importanti nella tua vita. In che modo queste esperienze personali influenzano la tua scrittura e il modo in cui sviluppi i tuoi personaggi e le loro relazioni?
Vanessa:Nel romanzo c’è una componente della natura in quanto nonostante si sviluppi in California e in Russia, Vivien raggiunge un centro sperimentale nel bel mezzo della foresta, che le farà ricordare i momenti che trascorreva nel verde, da piccola. Entrambe le mie protagoniste sono caratterizzate dalla gentilezza nella loro personalità, a tratti più nascosta magari in Vivien, un personaggio che per diversi motivi sentendosi in trappola ha scatti di irascibilità, ma che rimane importante per come si approcciano agli altri e come vogliono vivere la loro vita in futuro.
D-Quali sono i tuoi progetti futuri come scrittrice? Hai già idee per nuovi romanzi o progetti creativi che vorresti condividere?
Sì, sto scrivendo un secondo romanzo, una storia diversa da Asteroid, ma che come per il mio primo libro mi sta completamente assorbendo nella stesura. Sono molto contenta che anche questa storia mi sia arrivata in una scintilla come dal nulla, ma che in realtà deriva sempre da un po’ di magia.
Eccomi Readers, spero che anche questa volta vi siate appassionati tanto quanto me! Non dimenticate di lasciare un commento e di continuare a seguire il blog per tante altre avventure tra libri e autori. Alla prossima storia, con tante nuove emozioni da scoprire!
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