Veronica Geraci: Un Viaggio Tra Passioni e Rinascite
Veronica Geraci, classe 1981, nasce in Piemonte, ma le sue radici affondano profondamente nella terra siciliana. Da bambina si trasferisce in Toscana, dove vive tuttora con la sua famiglia. Fin dalla giovane età, Veronica si lascia affascinare dal mondo dell’arte in tutte le sue forme: pittura, teatro, musica, ma è la scrittura a conquistarla davvero. Una passione che diventa, anno dopo anno, un cammino fatto di evoluzione personale e artistica. Veronica si mette alla prova con diversi generi letterari, spingendosi a
La sua scrittura si distingue per la capacità di dare voce alle esperienze di vita, in particolare quelle delle donne. Nei suoi romanzi, Veronica racconta la lotta interiore e le scelte che definiscono il cammino di ognuna di noi, esplorando tematiche universali come l'amore, la passione, la libertà e la riscoperta di sé.
Storie di Donne e Rinascita:
Con Chiamami Dolcezza, Veronica ci porta nel cuore di Roberta, una donna che si trova ad affrontare una delle sfide più comuni e dolorose: la fine di una storia d’amore. Roberta è ferita, disillusa e scettica verso il futuro, ma è proprio in questo momento di crisi che una vecchia passione, la scrittura, si riaccende dentro di lei. Veronica riesce a descrivere con sensibilità il viaggio interiore di Roberta, un percorso tra vita reale e virtuale, dove la protagonista riscopre la capacità di amare, prima se stessa e poi gli altri. Questo romanzo parla di rinascita, di come, anche nei momenti più bui, possiamo ritrovare in noi stesse la forza di andare avanti.
In Il Gusto del Sesso, Veronica affronta tematiche più audaci, come la sessualità e il desiderio. Protagonista di questo romanzo è Aurora, una giovane siciliana che fugge dalle catene dell’ipocrisia provinciale. Veronica esplora con coraggio la lotta per la libertà sessuale, ma anche il bisogno di un amore che vada oltre il semplice piacere fisico. Il personaggio di Aurora, insieme al suo amico Alessio, ci ricorda che la ricerca dell’autenticità, soprattutto in un contesto sociale soffocante, è una battaglia che va combattuta giorno dopo giorno. Il romanzo è un inno alla libertà di essere sé stessi, senza paura del giudizio altrui.
Stanza 26
Con Stanza 26, Veronica ci racconta una storia di trasgressione e riscoperta. Clarissa e Fabrizio sono una coppia che, dopo anni di matrimonio, ha perso la scintilla della passione. Veronica affronta senza filtri il tema dell’erotismo e della ricerca di nuove emozioni in una relazione stanca. Il personaggio di Clarissa, che riscopre il proprio corpo e il proprio desiderio, è un esempio di come le donne possano reinventarsi, anche quando sembra che tutto sia già scritto. Questo romanzo parla di consapevolezza, di un amore diverso e libero da schemi, accettato per quello che è.
In Dolce e Amaro, Veronica ci porta nella vita di Camilla, una donna che sin da bambina si confronta con il dolore e la perdita. La vita di Camilla è un’altalena di emozioni: dolci e amare, proprio come il titolo suggerisce. Attraverso le sue esperienze, Veronica ci ricorda che la vita è fatta di alti e bassi, ma anche di momenti di crescita e rinascita. Il rapporto di Camilla con Elena, la sua amica fedele, dimostra l'importanza dei legami femminili e del sostegno reciproco in un mondo pieno di sfide. Questo romanzo è un inno alla resilienza, alla capacità di superare le difficoltà e trovare la luce anche nei momenti più oscuri.
Vivimi sulla Pelle
Infine, Vivimi sulla Pelle ci presenta Giada, una donna libera, indipendente, ma profondamente segnata dall’amore. Veronica esplora il tema delle relazioni complicate, di quelle storie che sembrano impossibili ma che, contro ogni aspettativa, lasciano un segno indelebile. Giada e Luca si attraggono e si respingono, consapevoli che la vita e le circostanze potrebbero separarli. Questo romanzo parla della difficoltà di amare a distanza, ma anche della forza dei sentimenti che non possono essere ignorati. È una storia che ci insegna come, a volte, la vera lotta sia contro le nostre stesse emozioni.
Ed ecco qua la sua intervista :
D-Veronica, la tua biografia ci racconta di un percorso di vita che attraversa diverse regioni italiane. In che modo le tue radici siciliane e la tua vita in Toscana hanno influenzato la tua scrittura?
Veronica:La prima cosa che sicuramente si nota è che spesso le storie sono ambientate nei luoghi della mia vita, la Sicilia, la Toscana, Roma, al momento l'unico posto che non ho mai menzionato è il Piemonte, pur essendoci nata, ma penso rimedierò presto. Credo che l'influenza maggiore sulla mia scrittura sia stata la possibilità di conoscere realtà e persone così diverse tra loro, questo mi ha dato la possibilità di imparare tanto sulla vita e l'ho poi riportato nelle trame.
D-Hai sperimentato diversi generi letterari. C’è un genere che senti più vicino o che ti rappresenta maggiormente? Qual è stato il più difficile da affrontare?
Veronica: Il genere che mi rappresenta maggiormente è il romanzo di storia di vita ed è anche quello che mi mette più in difficoltà, non per quanto riguarda trama o sviluppo ma dal punto di vista emozionale.
D-"Chiamami dolcezza" esplora la rinascita di una donna attraverso la scrittura. Quanto c’è di autobiografico nel percorso di Roberta e quali emozioni hai voluto trasmettere attraverso la sua storia?
Veronica: Scrivo da tantissimo ma per qualche tempo accantonai la scrittura pensando che non facesse più per me, poi mi sono resa conto che non si può abbandonare qualcosa che fa parte di te, quando ricominciai avevo un approccio diverso e decisi anche di non mettere più limiti alla mia penna.
La storia di Roberta è attuale, intensa e penso che molti si possano rivedere nel suo percorso, mette a confronto la delusione e la fiducia, le emozioni sono in primo piano così come l'istinto, che purtroppo spesso ci dimentichiamo di ascoltare.
D-In "Il gusto del sesso" tratti temi forti come l’emarginazione sociale e la sessualità. Cosa ti ha spinto a raccontare questa storia e come hai sviluppato i personaggi di Aurora e Alessio?
Veronica: Guardandomi intorno vedo troppo spesso il pregiudizio farla da padrone, lettere scarlatte affibbiate a caso solo per dicerie od opinioni non richieste, Aurora, Alessio e il Moro sono tre esempi diversi di ciò che può succedere a chi subisce lo sguardo critico e, forse, ingiustificato del "popolo".
D-In "Stanza 26" affronti il tema della trasgressione in una relazione matrimoniale. Qual è il messaggio che vuoi comunicare ai lettori riguardo l’amore, la fedeltà e l’esplorazione di sé stessi?
Veronica:Credo che se non sei abituato ad ascoltare e amare te stesso non puoi ascoltare e amare nessuno, ogni volta che silenzi una parte di te, che sia un desiderio, una necessità o altro, fai un danno, crei una frattura, questa non si sana ma si accumula ad altre, così ti ritrovi in una realtà che non riconosci e ti fai soffocare dalla routine. Nella vita ci vuole un po' di tutto, perché non si può vivere di solo amore, di solo lavoro o di chissà cos'altro, per capire di cosa abbiamo bisogno dobbiamo scavare senza paura in noi stessi e acquisire consapevolezza, questo è il tema principale del libro.
D-"Dolce e amaro" parla di un percorso di rinascita e consapevolezza. Quali sono state le sfide emotive nella creazione di questo romanzo, e come hai bilanciato la dolcezza e l’amarezza della vita dei protagonisti?
Veronica:Questo libro è stato un continuo pugno nello stomaco a livello emotivo, le vicende di Camilla sono forti, sarebbe stato facile per lei soccombere a esse, ma tutti abbiamo anche vissuto amore e momenti dolci, questi hanno creato bei ricordi, che vanno tirati fuori nei periodi duri e usati come uno scudo per reagire, diventare più forti e sperare in qualcosa di meglio. Ci vuole il buio per imparare ad apprezzare la luce e non dobbiamo fermarci alle definizioni univoche, non tutto è dolce ma neanche amaro, l'equilibrio sta nell'unione dei due.
D-In "Vivimi sulla pelle" la protagonista Giada vive una storia intensa e complicata. Cosa volevi esplorare attraverso la relazione tra Giada e Luca, e come hai affrontato il tema dell’amore a distanza?
Veronica: Giada e Luca hanno un passato molto simile, la differenza tra loro sta nel modo in cui guardano al futuro, nel confrontarsi hanno modo di imparare dall'altro. L'amore a distanza è una difficoltà ma se si analizza meglio, può essere una grande possibilità perché si ha modo di conoscersi, parlare e confidarsi, senza il coinvolgimento fisico che, nel caso di delusioni precedenti, può mettere in crisi e offuscare il legame reale tra due persone.
Volevo dare una connotazione diversa all'amore a distanza.
D-C’è qualche autore o autrice che ha ispirato il tuo percorso di scrittura? Quali consigli daresti a chi vuole intraprendere la carriera di scrittore oggi?
Veronica: Sono una lettrice onnivora ma seguo il mio stato d'animo, credo che tutto possa aver influito sulla mia scrittura e il risultato è il mio essere multigenere.
Uno scrittore penso debba essere prima di tutto un lettore, crearsi un proprio gusto, lavorare su uno stile che lo rappresenti ed essere curioso, non solo di ciò che lo interessa ma in generale, la curiosità porta alla riflessione, questa allo studio, si arriva alla conoscenza e con quella si acquista consapevolezza.
I libri di Veronica Geraci parlano alle donne, alle loro lotte interiori, alle loro rinascite. Ogni romanzo è un viaggio emotivo, che spinge il lettore a riflettere sulla propria vita e sulle scelte che si fanno lungo il cammino. Le protagoniste di Veronica sono donne che, come molte di noi, cercano un equilibrio tra ciò che sono e ciò che vogliono essere. Attraverso le loro storie, scopriamo che, anche nei momenti di dolore, c'è sempre spazio per la rinascita.
Scopri di più su Veronica Geraci e i suoi libri seguila su Instagram a questa pagina Veronica Geraci
Buone letture Reader
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